AMSTERDAM

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Cosa fa la gente normale quando vuol fare schiattare d'invidia gli amici? Va a trascorrere il capodanno a Sharm-el-Sheik, alle Seychelles o ai Caraibi. Noi no.
Noi - figuriamoci - dobbiamo distinguerci, e il capodanno lo andiamo a passare a casa di San Findus, per sincerarci di come stanno i suoi bastoncini (hai visto mai che si sciogliessero...!)
Se non è questo un viaggio last minute! Nel giro di pochi istanti l'idea stuzzicante di un ponte di fine anno all'estero diventà realtà: io, Vincenzo e Umberto scegliamo "democraticamente" di trascorrere una decina di giorni ad Amsterdam. Andiamo a Roma in treno, e poi da lì, con un volo Virgin Express, siamo in Olanda.

Esther ci viene a prendere all'aeroporto e ci accoglie - com'era prevedibile - in modo molto caloroso.
Per la prima settimana siamo ospitati a casa di Marjelle, un'amica di Esther che abita in centro: ottima base di partenza per numerose passeggiate nella down-town di Amsterdam.
La città è molto bella, pulita e ordinata, come ci si può aspettare da una capitale nord-europea; inoltre, ha una forte anima ecologista, testimoniata dalle migliaia di biciclette che si vedono ovunque. A me tutte queste bici sembrano tutte uguali. Ma come fanno a riconoscerle?

Storicamente l'Olanda ha sempre avuto "fame di terra", e si è dovuta impegnare per strappare del suolo asciutto alle onnipresenti acque del Mare del Nord. Per questo motivo nei decenni passati alla gente che voleva costruirsi delle case venivano concessi dei lotti aventi una superficie di base molto ristretta. Ecco perchè molti edifici del centro storico si sviluppano in altezza e sembrano incastrati gli uni dentro gli altri.

Ma l'acqua non è facile da eliminare: nonostante le famose dighe olandesi, sotto lo strato di terreno asciutto la faglia idrica continua a essere presente. Per questo motivo in tutta la città esistono moltissimi edifici "pendenti" come la nostra torre di Pisa! Uno di questi è il pub De Sluyswacht, "stabilmente inclinato" da più di trecento anni!

Ed ecco gli immancabili tulipani olandesi! Umberto, che ha il pollice verde si precipita subito al Bloemmarket: il mercato di fiori dove, tra un tripudio di colori e profumi, si può trovare di tutto, ivi comprese molte specie tropicali, dalle piante carnivore alla palme nane della Malesia, dai cactus messicani alle orchidee dell'Amazzonia.
Io acquisto un'improbabile piccola noce di cocco, ma...

...figuriamoci se nasce! Tornato a casa l'ho piantata seguendo le indicazioni del venditore (ma era di Amsterdam o di... Napoli?), tuttavia non è mai germogliata. Del resto me la sono cercata: ma tu pensa se uno deve andare ad Amsterdam per comprarsi una palma da cocco... Alle Maldive no, eh?

Esther lavora per il Comune di Amsterdam come... sociologa (o qualcosa del genere), ma appena ha un attimo libero ci accompagna in giro per la città, facendoci vedere la sua università e tanti posticini carini ove fare colazione o riposarsi al calduccio, visto che fuori la temperatura è poco al di sopra dello zero.

Sempre più convinto che una vacanza ai tropici sarebbe stata meglio, mi becco pure la febbre. Così, resto un paio di giorni a casa di Marjelle, accudito da Vincenzo e Umberto che fanno la spesa e mi preparano da mangiare. Quando resto solo a casa, in realtà non sono proprio solo: c'è Lenkjer, la gatta di Marjelle che sembra una pecorella spelacchiata: infatti, ha una malattia della pelle e ha perso il pelo nella gambe, per cui sembra che sia... in mutande! Inoltre, nessuno di noi tre riesce a memorizzarne il nome e finiamo per chiamarla Geisha!
Fortunatamente, grazie a delle tisane dateci da Esther e preparate amorevolmente da Vincenzo, la febbre mi passa dopo un paio di giorni.
La sera del 31 dicembre andiamo a cena in un ristorante nepalese. poi sarebbe nostra intenzione andare alla Dam Platz, il cuore della città dove si stanno recando migliaia di giovani in festa. Però la temperatura è crollata: siamo abbondantemente sotto lo zero e con l'effetto-vento è ancora peggio. Così, i miei due compagni, per "timore che la febbre possa tornarmi", decidono alle 23:40 che è meglio tornare a casa. Pertanto, percorrendo contro-corrente il tratto verso casa tra ragazze seminude e ragazzi più-che-brilli, ci ritroviamo a mezzanotte in compagnia di... Lenkjer! Come capodanno ci si poteva attendere qualcosa di meglio! Ma tant'è...

Continua il viaggio