LONDRA 2003

Buckingham Palace... Oxford Street... ...Greenwich British Museum Underground map

Per pranzo andiamo a mangiare in un Mc Donald's, e in breve siamo di nuovo a zonzo: abbiamo parecchi posti da vedere oggi, anche perchè - tanto per cambiare - le previsioni del tempo parlano di un abbassamento della temperatura nei prosssimi giorni, per cui è megli oapprofittare di questa bella (ma freschetta) giornata di sole.
Andiamo a vedere il celebre Big Ben, nei pressi del quale è sorta un'attrazione nuova che non c'era "ai miei tempi": il London Eye,...

...In questo momento si tratta della ruota panoramica più grande del mondo, anche se nel 2006 sarà superata dalla Star of Nanchang in Cina e nel 2008 dal Singapore Flyer.
Il London Eye si innalza per 135 metri all’estremità ovest dei Jubilee Gardens, sulla riva sud del Tamigi, non lontano dal Westminster Bridge. La ruota è composta da 32 navicelle sigillate, con aria condizionata, fissate alla circonferenza esterna. Ogni navicella contiene circa 25 persone e ruota a 26 cm/sec (circa 0,9 km/h), quindi ogni giro completo dura 30 minuti.

Ed eccoci presso il famoso London Bridge! Mi viene in mente quell'antipaticissima canzoncina...: «London Bridge is falling down, falling down, falling down. London Bridge is falling down, my fair lady...» e - non l'avessi mai fatto! - questo motivetto mi resta in testa ossessivamente per tutto il giorno, senza che riesca a smettere di canticchiarlo!

Noto con piacere che dal tempo della mia ultima presenza a Londra sulle rive del Tamigi, in luoghi visibili dal London Bridge, son sorti diversi edifici ultra-moderni: è il caso del nuovo City Hall Building (a sinistra) e dello Swiss RE Building (a destra) che è ancora in costruzione. A molti non piacciono. A noi sì: danno un tocco di piacevole modernità.


Torniamo verso il centro, attraversando Hide Park, dove ci soffermiamo per qualche momento presso il celebre Speaker's Corner. Hai voglia di dirgliene quattro a Berlusconi? Il prezzo dei broccoli è aumentato? Carmela è in nomination al "Grande Fratello"? Non c'è problema: vai allo Speaker's Corner, prendi una cassetta di legno, sàlici su

e grida a squarciagola tutto il tuo disappunto! Prima o poi qualcuno si fermerà ad ascoltarti! Ascoltiamo per un po' un tizio che, starnazzando, invita a essere vegetariani perchè altrimenti finiremo tutti per beccarci il raffreddore della mucca pazza,... e - guarda caso - Vincenzo comincia a... eeeeccciùm... starnutire: siamo nei Magazzini di Harrod's ma Cucciolo si sente influenzato. Così torniamo a casa di Gemma, rinviando la passeggiata lungo Oxford Street a tempi migliori.

Vincenzo resta imbacuccato a casa per un paio di giorni. Che sfortuna! Beccarsi l'influenza giusto durante una breve vacanza a Londra: sicuramente la colpa è di quel tizio che a Torino, mentre entravamo in un bar per un caffè, ha letteralmente starnutito in faccia a Vincenzo. E poi dicono che il caffè non fa male!
Comunque, rieccoci a zonzo; riprendiamo da dove avevami interrotto: Oxford Street.

E' la via dello shopping, piena di negozi all'ultima moda, ma è bello passeggiarci anche senza acquistare niente perchè si fanno incontri di tutti i tipi: dai rasta giamaicani, ai punk dai capelli multicolori e pieni di piercing. Tra tintinnii di campanelli e colpi di tamburi, scorgiamo un gruppetto di Hare Krishna.
Era quello che aspettavo: seguiamo gli Hare Krishna fino al loro tempietto (un appartamentino in Soho Street) dove gli arancioni offrono gratis un delizioso pranzetto vegetariano a chi è disposto ad ascoltare una loro predica.

Per salire al primo piano del tempietto - come vuole la tradizione indù - bisogna togliersi le scarpe e lasciarle nell'anticamera. L'ho già fatto molte volte in passato (nel 1986, quando lavoravo all'ITC, venivo qui tutti i giorni a pranzo), ma ogni volta temo sempre che qualcuno si freghi le mie scarpe... Eh, sì: un vero e proprio scontro di civiltà: l'antica reverenza indiana contro la radicata diffidenza siciliana!
Dopo gli Hare Krishna prosegue la risoperta della lontana esperienza a Londra di Lino-neo-laureato: Da Oxford Street svoltiamo in Tottenham Court Road (foto a destra) e proseguiamo fino al mitico Grafton Hotel e al vicino Mc Donald's nei pressi della stazione della metropolitana di Warren Street.

Incredibile: proprio all'ingresso del Grafton Hotel incontriamo Osvaldo, un romano che lavorava alla concierge e che è ancora qui dopo tanti anni! Mi riconosce e parliamo un po': mi racconta che Adrian e Peter lavorano ancora lì e ci fa anche entrare: l'ambiente è molto diverso da com'era quando ci lavoravo io, e mi dispiace un po', non so perchè...

Il tuffo nel passato continua a Bayswater: porto Vincenzo a vedere l'ancora più mitica MIH (Methodist International House), la residenza dove alloggiavo a Inverness Terrace (stazione della metropolitana di Queensway).

Domenica mattina andiamo a Camden Town. E' uno dei posti più singolari ed eccentrici di Londra. Fondamentalmente è un grande mercatino all'aperto dove si trova un po' di tutto: da pezzi d'antiquariato, a droghe di vario genere vendute "regolarmente" in appositi negozi, a improbabili capi d'abbigliamento di plastica di stile cinese-punk...

Una caratteristica di Camden Town sono le facciate delle case: coloratissime, piene di disegni spiritosi o folli. Il serio stile inglese non abita di certo qui. A me piacciono!

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