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WOOROONOORAN NP

Il paesino di Babinda si trova a pochi chilometri dai confini del Parco Nazionale del Wooroonooran. Il nome ha un suono un po' inquietante, così come inquietante è l'interno della foresta pluviale che si svilppa in buona parte del parco.
Noi partiamo in una mattina di luglio che, sulla costa, è serena e soleggiata, ma man mano che saliamo verso il parco, il cielo tende a coprirsi...

Buona parte della superficie del Parco del Wooroonooran è montagnosa. La foresta è fittissima e gli alberi sono molto imponenti perchè tra le varie piante scatta una "gara" a chi raggiunge prima la parte sommitale della foresta per accaparrarsi la maggiore quantità di luce possibile.

Nel 2006 su questa parte del Queensland si è abbattutto il ciclone Larry, uno dei più violenti del XX secolo. I segni del suo passaggio sono ancora molto evidenti: ovunque si vedono enormi alberi crollati sotto la furia del vento che si è accanito sulla foresta anche a causa della conformazione particolare dell'orografia...

...Infatti i venti e le correnti umide che soffiano in modo praticamente costante da est verso ovest (cioè dall'oceano verso l'entroterra) vengono sbarrate nel loro corso dalla catena montuosa che in questa zona del Queensland corre parallelamente alla costa. Ecco perchè siamo in una delle aree più piovose della terra, ed ecco perchè qui il ciclone Larry è risultato particolarmente distruttivo: in pratica è stato "catturato" dalle pareti rocciose e costretto a sfogarsi sul luogo.

Cicloni a parte, in condizioni normali in questa zona si verifica un fenomeno molto singolare: l'Oceano Pacifico è molto caldo e tende ad evaporare facilmente. L'aria carica di umidità si condensa in nuvole che stazionano sulle cime delle montagne del Wooroonooran in modo quasi costante dando vita al cloud stripping: l'umidità delle nubi si condensa direttamente sulle piante prima ancora di diìventare pioggia. Si è calcolato che...

... circa il 40% dell'acqua che utilizzano le piante della foresta pluviale è ricavata sotto forma di cloud stripping anzichè provenire dalla pioggia.

Parcheggiamo la macchina nei pressi del Crawfords lookout, un punto panoramico dal quale ci si affaccia sulla vallata sopttostante del North Johnstone River. Accanto troviamo un sentierino che scende in modo più o meno graduale; è già tardo pomeriggio e il cielo minaccia pioggia... Tuttavia il luogo è molto suggestivo: non c'è nessuno e decidiamo di avventurarci all'interno dela foresta scendendo verso valle.

Percorriamo il sentiero in discesa per circa 50 minuti in un'atmosfera surreale. Un fatto stranissimo: comincia a piovere ma non arriva nessuna goccia su di noi! Il tetto della foresta ci ricopre completamente e le foglie assorbono la pioggia. Tra l'altro le piante qui si sono evolute in modo molto efficiente: la loro struttura è tale da convogliare l'acqua piovana verso il tronco principale anzichè dissiparla tutta intorno. Meglio così: noi passeggiamo all'asciutto con la melodia dela pioggia che cade in sottofondo.
Lo spettacolo del North Johnsone River è veramente stupendo. Ricorda l'Horseshoe Bend che abbiamo visto nel 2006 tra Utah e Arizona, ma allora eravamo in pieno deserto e c'erano più di 40°C; ora fa freschetto e siamo in piena foresta!

Il sole è ormai basso e siamo indecisi se continuare a scendere o risalire verso la macchina. In teoria non manca molto per arrivare a fondo-valle, tuttavia c'è il rischio che il buio della sera cali improvvisamente mentre ci troviamo nel fitto della foresta. Figuriamoci! Qui c'è penombra anche in pieno giorno!
Comunque, decidiamo di proseguire e giungiamo sul greto di quello che appare un torrente cresciutello. In realtà è un fiume vero e proprio, ma siamo nella stagione secca, per cui non c'è molta acqua...

Inoltre, non c'è neanche il pericolo dei coccodrilli: qui siamo troppo a monte; i rettili non sono in grado di risalire le rapide e le cascate che si trovano verso valle. Non per questo possiamo stare tranquilli: siamo un po' titubanti isto che fa sempre più buio. Cerchiamo di tranquillizzarci, guardando il cielo, sperando che la copertura nuvolosa si diradi un po', permettendo agli ultimi raggi del sole d'illuminare il tramonto.
Sì: siamo proprio in cerca di qualcosa che ci rassicuri e, invece, - toh - troviamo un cartello semi-apocalittico che ci dice che siamo in una zona pericolosa, remota e isolata... Ci guardiamo negli occhi e... Fùi! Fùi!... ci affrettiamo a risalire verso la vetta, sentendoci un po' come Dante e Virgilio «ai piedi del periglioso passo»!

In effetti riusciamo a tornare alla macchina quando ancora c'è luce. Incredibile: per risalire abbiamo impiegato meno di quanto avessimo fatto per la discesa!
Inoltre - ironia della sorte - adesso il sole è riuscito veramente a far capolino tra le nubi e ci regala un tramonto dorato proprio mentre passiamo nei pressi di una bella piantagione di tè: la «Nucifora Tea» (di chiare origini catanesi!).
Ci colpisce un carrettino con dei pacchetti di tè in vendita, ma,... non c'è nessuno! E' una specie di self-service: ci si serve da soli e si lasciano i soldi in una cassetta. Grande esempio di civiltà!

In un tramonto tra i più belli della nostra vacanza guidiamo verso casa e...

... presi dai nostri discorsi - per la prima volta in assoluto in tutto il nostro viaggio - abbassiamo la guardia: cioè non facciamo caso al limite di velocità, che è di 60 km all'ora, mentre noi procediamo a "ben" 80 km all'ora. Non è giusto: l'unico momento di distrazione e... flash!!! la polizia del Queensland ci fa la multa per eccesso di velocità! Vincenzo, notoriamente guidatore che va pian-pianino, multato! Quando lo racconteremo a Umberto in Italia non ci crederà!

Continua il viaggio