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MA:MU

L'escursione di oggi ci porta lontano dal litorale: cominciamo a inerpicarci lungo i dolci pendii che corrono parallelamente alla costa. Tutta la zona è molto verde, con la foresta che si alterna a dei pascoli e a delle piantagioni di tè, che hanno preso il posto della canna da zucchero e delle banane caratteristiche lungo la fascia costiera più a valle.

La strada che sale ci porta verso le "Tablelands", dove ben presto le terre coltivate lasciano il posto alla foresta fittissima del Parco Nazionale di Wooroonooran.
Proprio all'ingresso del parco, cìè un simpatico percorso attrezzato nella foresta: è il Parco di Ma:mu (si scrive proprio così!), che prende il nome da una delle quattro comunità aborigene che vivono nella zona.

Il parco di Ma:mu non è altro che un sentiero che si attraversa la foresta sulla cresta di una collina. Lungo il percorso sono state costruite delle strutture particolari: un balcone che si sporge nel vuoto per ben 40 metri, dei quali gli ultimi 10 senza pilastri («cantilever»); un percorso che si snoda al livello delle cime degli alberi («elevated walkway») e una vertiginosa torre panoramica («tower»).

Ecco Vincenzo laggiù all'estremità del cantilever e, qui sotto, un albero imponente che comincia molto sotto il nostro sentiero e prosegue molto sopra le nostre teste.
Gli apparati vegetali rotondeggianti che si vedono sulla parte superiore degli alberi nella foto sottostante sono delle piante epifite, cioè delle piante che non crescono sul terreno ma su altre piante delle quali sono parassite. Ciò perchè sono in cerca di un valido sostegno o perchè desiderose di una quantità di luce maggiore di quella che riuscirebbero a ricevere se si trovassero giù in fondo.

L'elevated walkway è veramente suggestivo: si cammina letteralmente all'altezza delle cime degli alberi, e, per chi soffre di vertigini, non è proprio il massimo della tranquillità. Comunque, non è niente se paragonato alla terribile "Tower...

Si tratta di un'imponente struttura simile alle torri d'avvistamento degli incendi che abbiamo incontrato nei parchi del'ovest degli Stati Uniti, ma molto più alta.
E' stata l'esperienza più sconvolgente da me mai vissuta sotto il profilo della sensazione di vertigine. Vincenzo sale lungo la scala della torre come se niente fosse; per me, invece, ogni scalino è una conquista. Tanto per cominciare, gli scalini sono delle grate metalliche, e quindi sembra veramente di camminare nel vuoto, dato che attraverso i buchi della grata si vedono le cime degli alberi dieci o cinquecento metri (non so) laggiù sotto i miei piedi. Inoltre,...

... tutta la struttura sembra ondeggiare leggermente. In effetti è più che una sensazione: sono certo che un minimo di spostamento laterale ci sia, anche perchè la torre è costruita per resistere ai cicloni che ogni tanto da qui passano, com'è avvenuto nel 2006 col ciclone Larry che ha combinato un disastro: ma la torre ha resistito!
Comunque io sono fermamente deciso a raggiungere il punto d'osservazione più alto: ci sono riuscito con un grande sforzo di volontà e soprattutto salendo non so quanti scalini a occhi chiusi.

Ed ecco il panorama dall'alto della torre, ma le gambe mi tremano come se fossero di budino...
Ehi, Vincenzo! Dove sei? Vieni chè dobbiamo stare "vicini-vicini"!

Bacche e frutti della foresta; alcuni sono velenosi, tanto per cambiare.

Continua il viaggio