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KURANDA

«Uè, Vincenzi'!...»
«Sììììì, dimmi tacchino selvatico.»
«Eh, no! Mica je sono 'nu tacchine accussì... "selvatico", comme dice tu!»
«Ah no!?? E che tacchino sei?»
«J' sono niente poco di meno che 'u tacchine di Bush!»
«Ma non mi dire! Sei parente dell'ex-presidente americano? E allora puoi andartene via subito!»
«Uè, Vincenzì', Nun me tratta' male pure tu! Tutti ce l'hanno cummè, pe' 'sto nome che porto, ma je sono buono e dobbiamo stare VICINI-VICINI!!!»
«Eh, no, caro tacchino di Bush: io lo so che tu sei interessato al mio panino integrale con maionese e tonno...»
«Nun è vere! Comunque, se me ne dài 'nu piezze, lo accetto pure, giusto pe' non essere shcortese»...

«Ahi! 'Sto fetente di tacchino mi ha beccato!!! Mo' ti piglio e...»
Sì, figuriamoci se il tacchino si fa pigliare...

Dopo il vano inseguimento del tacchino, proseguiamo il tour nel Barron Gorges National Park. Cammina,... cammina,... cammina,... giungiamo in un posto che ha l'aria familiare... Ma come???
Ma quelle non sono le cascate di Barron Gorges che abbiamo visto salendo verso Kuranda col trenino storico? Sì, è proprio così. In pratica abbiamo fatto questa scarpinata fino a questo punto per niente. Be', volendo non è proprio così; ci sono almeno due validi motivi per non considerare quest'escursione inutile dato che abbiamo avuto la possibilità di 1) assaporare la vista sulle cascate da soli, senza la folla degli altri passeggeri del treno; 2) godere dela pace e della tranquillità della foresta pluviale.

Torniamo verso Kuranda. Non manca molto al ritorno verso Cairns, e vorremmo vedere qualcosa del paesino che, in pratica, abbiamo letteralmente saltato, dato che, scendendo dal treno, ci siamo subito infilati nella foresta.
Il sentiero a un certo punto è interrotto da una frana. Per aggirare lo sbarramento si dovrebbe fare una lunga deviazione; per evitarla suggerisco di tagliare per un crinale nella foresta e... ci perdiamo!
Niente paura: Kuranda sarà lassù da qualche parte; basta salire. Prima o poi troveremo la strada. In realta, troviamo la ferrovia e ne seguiamo il tarcciato.

Risalendo verso Kuranda, incontriamo una ragazza francese che sta visitando l'Oceania; facciamo un pezzo del cammino insieme, ma adesso è veramente tardi e dobbiamo affrettarci per tornare.

La discesa verso la costa non avviene col trenino storico ma con la funivia. Si tratta della Skyrail Rainforest Cableway che è una delle più lunghe del mondo. I cavi della teleferica sono sospesi tra ben 33 piloni, molto distanziati gli uni dagli altri, e si raggiunge un'altezza vertiginosa.

Facciamo buona parte del viaggio in funivia con una coppia di turisti giapponesi, e abbozziamo una conversazione dove, però, abbondano più i sorrisi e gli inchini che le parole aventi senso compiuto.
Fuori dai finestrini, sotto di noi la foresta si estende interminabile, ed è veramente singolare vederla dall'alto. Uno spettacolo imponente.

Il viaggio di ritorno verso la costa sulla funivia durerebbe circa tre quarti d'ora, ma, in realtà, ci s'impiega di più perchè lungo il tragitto ci sono due tappe intermedie, cioè due stazioncine dove si può scendere e seguire un percorso nella foresta, tra i soliti "ingredienti" del Queensland tropicale: vegetazione pluviale, e cascate.

Continua il viaggio