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Dopo una settimana ospiti di Nat, con relative escursioni nei dintorni di Babinda, lasciamo la nostra casetta nella foresta pluviale per andare alla scoperta di altri posti. Nei nostri programmi iniziali era previsto un lungo spostamento verso sud: 1800 chilometri da percorrere in 4 o 5 giorni, con tappe intermedie alle meravgliose Isole Whitsundays e arrivo a Brisbane. |
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Un tempio dei Sikh, a testimonianza di una folta comunità indiana a sud di Cairns. |
Oltrepassiamo Cairns, superiamo anche Trinity Beach, e guidiamo decisi verso Cape Tribulation. |
Oltrepassiamo la cittadina di Mossman, ripromettendoci di visitarla con calma al ritorno, ma restiamo nei dintorni. In particolare pranziamo nella riserba aborigena di Mossman Gorges, un luogo che per gli autoctoni australiani è sacro perchè carico di energia. |
Dopo pranzo ripartiamo: siamo ormai a 10° di latitudine sud; l'equatore non è lontanissimo e l'arietta temperata nonostante la stagione è particolarmente piacevole. |
A nord del Daintree River la strada diventa estremamente stretta, anche se di rande fascino. Il nastro d'asfalto attraversa una foresta pluviale fittissima, tanto che in diversi punti la luce fatica a penetrare la canopia. |
Oggi non arriviamo a Cape Tribulation, ma ci fermiamo una tentina di chilometri più a sud in un resort chiamato Daintree Forest Retreat. Il posto è molto bello: siamo nel cuore della giungla, passano pochisime auto e non c'è neanche un centro abitato nei dintorni. La civiltà sembra veramente lontana e non c'è alcun segnale sui nostri cellulari. |
Per cena andiamo nell'unico ristorante presente in zona e che si trova di fronte il nostro albergo. Ordinamo fish and chips e un'insalata di contorno. Non è tardissimo: saranno circa le ventuno, ma la giornata è stata faticosa per il lungo trasferimento in macchina, così decidiamo di andare a letto, dato che in piena foresta la notte tropicale è buia che più buia non si può e non c'è nessun posto da visitare nei paraggi. Siamo convinti che in questo paradiso trascorreremo una notte tranquillissima. Mai previsione fu più errata... |
Con un tempismo perfetto la nostra nottata comincia trenta secondi dopo aver appoggiato la testa sul cuscino. Non ho neanche finito di dire: «Ahhhhh! Che pace! Che tranquillit......» che sentiamo BOOOM!!!.
Il nostro bungalow ha il tetto di lamiera e si trova sotto un gigantesco albero con dei frutti biancastri sconosciuti aventi la dimensione di una grossa mela. Pensiamo: «Che sfortuna! Un frutto deve aver beccato il nostro tetto... Vabbè, ogni tanto può anche succedere...» RI-BOOOM!!! Un'altra volta?!? |
Non ci spiegamo come mai i frutti non cadano più. Che siano venuti giù tutti?
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«Uè Vincenzì',... come mi sento depresso!» |
Continua il viaggio |