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...Lo stretto sentiero curva verso occidente, immettendosi in una macchia di mangrovie all'interno della quale restiamo a bocca aperta quando vediamo nel senso letterale del termine una montagnetta di conchiglie: sono enormi gusci di botuto che, chissà come, chissà perchè, si sono ammucchiati lì. Lo spettacolo è sorprendente e l'atmosfera veramente surreale; il silenzio nel frattempo si è fatto totale: persino il piacevole rumore delle onde che s'infrangono sulla spiagga è scomparso, attutito dalla barriera che le mangrovie hanno creato tra noi e il mare. Il posto è... onirico! |
La piccola radura si restringe nuovamente e il sentierino s'incunea in un tunnel tra le mangrovie. C'infiliamo anche noi, senza sapere che cosa attenderci al di là della galleria di rami e foglie. |
Tra frammenti di corallo e conchiglie giganti, percorriamo il litorale a ovest dell'isola fino a dove è possibile; infine, una barriera impenetrabile di mangrovie ci sbarra il cammino e allora torniamo alla base per riferire a Fritz e Melissa la nostra scoperta. Prendiamo la maschera (e loro anche le pinne) e trascorriamo la successiva ora esplorando i fantastici fondali di Krasquí. |
Dopo aver nuotato tra i coralli, torniamo al nostro ombrellone. Un sorso d'acqua e si riparta alla scoperta della lunghissima spiaggia a sud di Krasquí. Sono più di tre chilometri di sabbia candida, regno di pellicani, sole e silenzio... |
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