KRASQUI

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva

...Lo stretto sentiero curva verso occidente, immettendosi in una macchia di mangrovie all'interno della quale restiamo a bocca aperta quando vediamo nel senso letterale del termine una montagnetta di conchiglie: sono enormi gusci di botuto che, chissà come, chissà perchè, si sono ammucchiati lì. Lo spettacolo è sorprendente e l'atmosfera veramente surreale; il silenzio nel frattempo si è fatto totale: persino il piacevole rumore delle onde che s'infrangono sulla spiagga è scomparso, attutito dalla barriera che le mangrovie hanno creato tra noi e il mare. Il posto è... onirico!

La piccola radura si restringe nuovamente e il sentierino s'incunea in un tunnel tra le mangrovie. C'infiliamo anche noi, senza sapere che cosa attenderci al di là della galleria di rami e foglie.
La meraviglia si ripete: un altro cumulo piramidale ancora più imponente di conchiglie segna l'estremità settentrionale dell'isola. Sull'altro versante, Krasquí ha un aspetto completamente diverso: la spiaggia è qui praticamente inesistente, ma in compenso la barriera corallina arriva proprio fino a riva. Farvi snorkeling sarà sicuramente bellissimo!

Tra frammenti di corallo e conchiglie giganti, percorriamo il litorale a ovest dell'isola fino a dove è possibile; infine, una barriera impenetrabile di mangrovie ci sbarra il cammino e allora torniamo alla base per riferire a Fritz e Melissa la nostra scoperta. Prendiamo la maschera (e loro anche le pinne) e trascorriamo la successiva ora esplorando i fantastici fondali di Krasquí.
Alla Posada Acquamarina, Guillermo ha detto che questo è habitat di barracuda... A me non dispiacerebbe vederne uno e, per quanto intimorito, cerco di scorgerne la livrea argentata, senza successo però. Sono comunque contentissimo di aver avuto la possibilità d'immergermi in questo angolo di mondo che, più che un luogo geografico, sembra un posto dello spirito.
Ma le sorprese di Krasquí non sono ancora finite...

Dopo aver nuotato tra i coralli, torniamo al nostro ombrellone. Un sorso d'acqua e si riparta alla scoperta della lunghissima spiaggia a sud di Krasquí. Sono più di tre chilometri di sabbia candida, regno di pellicani, sole e silenzio...
Il colore del mare occupa tutte le tonalità dell'azzurro/celeste/turchese e tutta la baia ha una luce particolare. All'estremità sud la spiaggia si chiude ad arco dando vita a un promontorio roccioso... Notiamo delle strutture piramidali costituite da pietre accatastate una sull'altra, quasi a formare dei trulli, ma la sensazione più bella è lo spettacolo l'alberello solitario che, all'estremità del promontorio, sfida il mare e il vento.
Mi piacerebbe raggiungerlo, ma il percorso non è dei più agevoli e, soprattutto, è già ora di tornare al nostro ombrellone che è tre chilometri più a nord (e non manca molto all'appuntamento col lanchero che ci riporterà a Gran Roque). Così, salutiamo da lontano l'alberello, ed è allora che capisco che - come in "Avatar" - è lui il centro di tutta l'energia positiva che si avverte a Krasquí. ¡Adiós, amigo arbol!

Pagina successiva