CAYO PIRATA

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Camminiamo lungo la spiaggia nord di Cayo Pirata fino a quando una barriera di mangrovie ci impedisce di proseguire oltre. Non riusciamo a scorgere cosa c'è oltre, ma è da ritenere che non resti comunque moltro da percorrere, dato che, sulla mappa studiata alla posada Acquamarina, Cayo Pirata è di poco più grande di Madrizquí, sicchè...
Torniamo indietro e riattraversiamo il gruppetto di casupole dei pescatori diretti alla spiaggia che dà sul versante meridionale.

Questo versante dell'isola è persino più solitario, anzi praticamente deserto. E' il regno dei pellicani che, ormai sazi dopo una giornata trascorsa a tuffarsi incessantemente per pescare, si asciugano agli ultimi raggi del sole ormai non più tanto alto sull'orizzonte.

Il ciclo delle maree è di circa sei ore tra un estremo e l'altro, e noi siamo a Cayo Pirata da neanche poco più di un'ora. Tuttavia pensiamo che forse è il caso di ritornare a Madrizquí: non manca molto alle 16:30 cioè all'ora nella quale il lanchero dovrebbe venire a prenderci per tornare a Gran Roque. Oggi è stata la nostra prima escursione e non sappiamo quanto questi orari siano presi alla lettera o interpretati in modo... sudamericano, cioè con molta flessibilità. In effetti, nei giorni successivi avremmo imparato che - in linea di massima (e tranne in un caso) - la puntualità è stata rispettata.
Torniamo a Gran Roque.

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