Verso GRAN ROQUE

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A dieci giorni dal Natale, proviamo a scappare dall'inverno umido e freddo, decidendo di andare a fare i... "pannelli solari" in un angolino dei Caraibi targato Venezuela. E' l'arcipelago di Los Roques, dove ci aspettano spiagge candide e mare turchese.
La partenza da Fiumicino è prevista per le 9:20 di mattina, così voliamo da Catania il giorno prima, trascorrendo un bel pomeriggio passeggiando per le strade di Roma.

In effetti la breve parentesi romana è caratterizzata da brutto tempo e pioggia; una volta tanto, però, possiamo dire a voce alta "chi-se-ne-frega!": presto saremo ai tropici!
Il volo diretto Roma-Caracas con Alitalia (offertissima da 379.€ andata e ritorno, tasse comprese) ci permetterà di evadere - sia pure per pochi giorni - dall'Italia, ma a quanto pare... Berlusconi è destinato a farci compagnia! L'aggressione da lui subita a Milano sarà la notizia-base che ci accompagnerà per buona parte del viaggio... Pazienza!

Arriviamo in Venezuela e passiamo da... un Berlusconi a un altro: ad accoglierci all'aeroporto c'è il presidente Hugo Chavez in persona, che sembra voler indicare al suo popolo la strada da seguire. In effetti, però, la direzione da lui mostrata conduce dritta dritta ai bagni della sala arrivi dell'aerostazione!

Arriviamo all'aeroporto Maiquetía di Caracas alle 16:20, in perfetto orario. Tuttavia, la trafila di recupero dei bagagli è alquanto lunga. Per un po' abbiamo persino temuto che le nostre valigie non fossero arrivate, anche alla luce delle centinaia di bagagli che giacciono accatastati ai margini dei nastri trasportatori.
I controlli dei documenti, invece, sono molto più veloci, al contrario di quanto paventato sul sito di "Turisti per Caso". Comunque, avevamo già preventivato di trascorrere una notte nei pressi dell'aeroporto, per essere in grado di prendere agevolmente ilp rimo volo per Los Roques del giorno successivo.
Per questo trascorriamo la notte presso il "Buenavista Inn", un alberghetto semplice ma lindo e luminoso in località Catia la Mar, a 7.km dall'aeroporto.

La mattina successiva facciamo colazione in aeroporto e attendiamo con ansia di poterci imbarcare sul volo verso la nostra meta finale. Nell'attesa conosciamo Fritz e Melissa (lui giocatore di rugby sudafricano, lei avvocatessa australiana) che sono alle prese con un viaggio di tre mesi in Sud America. Anche loro vanno a Los Roques, ma non hanno prenotato in nessuna posada e sono un po' preoccupati, poichè temono di non trovare posto.

Li invitiamo a venire nella posada che noi abbiamo prenotato dall'Italia; del resto mancano ancora dieci giorni a Natale, e, quindi, non dovrebbe essere difficile trovare un posto.






Arriva il momento d'imbarcarsi sull'aeroplanino che ci porterà nell'arcipelago: sappiamo che si tratterà di un velivolo non particolarmente grande; speriamo solo che non sia particolarmente malandato.
Ed ecco la nostra "scatoletta di sardine con le ali"! In effetti non sembra malaccio, ma sarei stato più tranquillo se non avessi visto che il finestrino - che tra l'altro funge da uscita d'emergenza - è tenuto chiuso da un cerotto!

Il volo da Caracas dura fortunatamente solo una quarantina di minuti, ed è una vera emozione quando vediamo profilarsi sotto di noi le prime spiagge coralline, e poi, isolotto dopo isolotto, ecco l'isola principale di Gran Roque, l'unica abitata da una comunità stabile di residenti.

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