Vanuatu - Uluru6 luglio - 3 agosto 2012

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NAWURLANDJA

Oggi completiamo la nostra breve visita di due giorni nel Kakadu National Park, che, invece, probabilmente richiederebbe una sosta ben più lunga, di almeno una settimana se si volessero assaporare le tante attrazioni che offre.
Lasciamo il bel campground di Cooinda e proseguiamo in direzione nord-est verso Jabiru, lungo la Kakadu Highway. Appena mezz'ora dopo, però, facciamo subito una deviazione per un'escursione a Nawurlandja, un luogo sacro per gli aborigeni.

Dalla Kakdu Highway bisogna percorrere circa 12 chilometri di strada asfaltata. Sono da poco passate le 10:30 quando Vincenzo parcheggia Priscillo nella parking area di Nawurlandja. Non c'è proprio nessuno, sia perchè è ancora presto, sia perchè il posto non è particolarmente noto. Tuttavia è un sito veramente molto bello. Ci ha trasmesso una pace interiore come ben pochi posti visitati in Australia. C'entrerà lo spirito del serpente-arcobaleno? A proposito di serpenti, la zona ne è particolarmente ricca; fortunatamente, però, è la stagione fresca, e così non vediamo alcun esserino strisciante.

Nawurlandja è un ammasso roccioso che si eleva di poco rispetto alla sterminata pianura circostante, interrotta a oriente dalla massiccia rocca di Nourlagie, dove sarebbe bello andare, se non avessimo ormai poco tempo a disposizione.

Dal parcheggio al look-out di Nawurlandja ci sono appena 600 metri e il sentiero è estremamente facile. Le rocce sono in buona parte levigate e rese particolarmente suggestive da alcuni sporadici alberelli che lottano per conquistare lo spazio vitale.

In definitiva, caro lettore che hai avuto la pazienza di leggere fin qui, se stai progettando un viaggio nel Northern Territory, devi assolutamente includere Nawurlandja nei posti da visitare.
Prima di rimetterci in marcia con Priscillo, dal parcheggio imbocchiamo un sentiero completamente pianeggiante che attraversa un boschetto e che, dopo 5 minuti, sbocca sule rive di un billabong, un laghetto paludoso che i locali chiamano «Anbangbang». Puntualmente i cartelli che avvisano della presenza di coccodrilli abbondano. A un certo punto, mentre cammino su ciò che ritengo un tappeto erboso, mi rendo conto che in realtà sono su un intricato ammasso di rami e foglie che mi tengono sospeso sull'acqua. Sull'acqua!!! Per un attimo mi sento come uno gnu di Discovery Channel che si avvicina al fiume per bere e non s'accorge del coccodrillo nascosto sotto il pelo dell'acqua! Mi fermo immediatamente, restando immobile, per evitare di sprofondare con i piedi a mollo; non conosco la consistenza dello strato vegetale sul quale mi trovo, che peraltro ondeggia lentamente come se camminassi su della gomma. Sono cristallizzato. La situazione è di quelle che anche il più piccolo «Buuu!» mi farebbe trasalire.
Improvvisamente decido di superare la situazione di stallo e ritorno subito indietro; senonchè il mio brusco movimento "mette in moto" qualche animale che parte con un rumorosissimo splash-flap-flap-risplash-riflap... Mentre me la dò a gambe, mi domando: «Ma i coccodrilli fanno flap-flap?»...
Beh, non è tanto il flap-flap che mi preoccupa, quanto i ripetuti splash-splash tipici di chi annaspa nell'acqua... Comunque, stavolta allo... "gnu" è andata bene: finalmente al sicuro, mi volto e vedo che il mio presunto coccodrillo non è affato tale. A farmi sautàri 'a giàllina è stato uno stupido uccello (un airone, credo) che fatica alquanto a spiccare il volo e continua a sbattacchiare le sue ali sull'acqua... Ma sei un airone o un piccione?

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