Vanuatu - Uluru6 luglio - 3 agosto 2012

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KATA TJUTA

E' pomeriggio inoltrato quando risaliamo a bordo della nostra jeep per dirigerci in direzione dei Monti Olgas, chiamati in lingua aborigena "Kata Tjuta", cioè "Molte teste". L'espressione è particolarmente azzeccata, dato che si tratta di una serie di 28 "ulurini" (in origine erano 36) che, proprio per la loro forma rotondeggiante, sono stati associati dagli indigeni ad altrettante teste.

Un incontro che mi ha stupito: un cammello nel cuore dell'Australia [foto sotto ]... In realtà si tratta di un'eventualità non così insolità: i cammelli, o meglio i "dromedari", furono introdotti in Australia nella prima metà del XIX secolo. Ai primi del '900, però, l'automazione li rese sempre meno importanti e furono abbandonati, con la conseguenza che oggi ce ne sono oltre un milione che vivono allo stato selvaggio, creando a volte gravi problemi per il loro impatto sia sull'ambiente, sia sulle infrastrutture, dato che non esitano a svellere tubature, rubinetti e persino toilette pubbliche, pur di riuscire a bere.

Quando arriviamo nell'area di Kata Tjuta sono già quasi le 16:30. Non abbiamo molto tempo a disposizione, quindi dobbiamo scegliere se visitare la Walpa Gorge (una stretta gola tra due "teste") oppure la "Valley of the Winds". Non ho molte informazioni nè sull'uno nè sull'altro dei due luoghi, così ci lasciamo convincere dal nome che sembra più esotico: la "Valle dei Venti". Ed è stato un errore.
La "Valley of the Winds" non è niente di particolare, o, quanto meno, il posto avrà pure un suo fascino, però ormai, dopo aver visto la meraviglia di Uluru, ovviamente non ci colpisce più di tanto... Pazienza.






I bagni



Il nostro bungalow

Dopo la nostra prima intera giornata nel Red Center torniamo alla nostra accommodation: abbiamo prenotato due notti in un bungalow all'Ayers Rock Campground. La nostra, pur costando 150 dollari australiani a notte, è la sistemazione più economica; non ci sono alternative meno care, mentre sarebbe facilissimo trovare un altro posto pagando parecchio di più, come al famoso «Longitude 131», un campo nel bush dove ognuna delle 15 tende lussuosamente arredate costa più di 1000 dollari a notte.
Be', dobbiamo accontenatrci; in fondo il nostro bungalow non è malaccio: ha una bella cucina, il letto è confortevole ma... non c'è il bagno! Dobbiamo usufruire del bagno comune, visto che siamo in un campeggio, anche se c'è un piccolo-piccolissimo particolare: è lontanissimo! Sono almeno cento metri... Di giorno non è un gran problema, ma di notte è un vero dramma! Percorrere cento metri per fare pipì non è per niente piacevole soprattutto se la temperatura è di appena 2°C!!! Proprio così: due gradi centigradi!
La prima volta vado a letto sperando di non dovermi alzare, ma nel cuore della notte, invece,... mi scappa che non ce la faccio più... Uffa! Esco riluttante dalle coperte: anche dentro il bungalow fa un freddo tremendo. Indosso un paio di felpe e il giubbotto pesante di Vincenzo. Uso persino l'asciugamano del tuareg, cioè un'asciugamano che avvolgo attorno alla testa, al naso, al collo in modo da lasciare scoperti solo gli occhi. Insomma, un perfetto tuareg... Per giunta i cammelli ci sono, sicchè...
Con la torcia mi dirigo mogio-mogio verso i bagni cento metri più in basso. Suggerisco questa soluzione estrema anche a Vincenzo: sarà il freddo, sarà l'acqua minerale acquistata al supermercato del campeggio, fatto sta che la prima notte è un vero e proprio pellegrinaggio a far pipì.
La seconda notte va un po' meglio per il semplice motivo che ci rifiutiamo di avventurarci in una maratona "idraulica": il cespuglio dietro il nostro bungalow si rivela un ottimo sostituto del bagno (del resto è la stagione secca e, quindi, 'sto striminzito cespuglietto ne avrà anche tratto beneficio).

Dopo due giornate emozionanti giornate a Uluru e due gelide nottate in un bungalow del Red Center, con la nostra jeep 4x4 percorriamo i 450 chilometri che separano Ayers Rock da Alice Springs. Da questo momento inizia la nostra risalita verso nord.
Per un attimo siamo tentati di avventurarci nell'escursione del King's Canyon, ma la deviazione sarebbe di qualche centinaio di miglia, delle quali un'ottantina su una pista non asfaltata, il Mereenie Loop. Potremmo pure farlo, ma domani dobbiamo essere ad Alice Springs dove ci aspetta... «Priscillo» (chi è Priscillo? Ve lo presenteremo presto!) e non vogliamo che qualche imprevisto - sempre possibile sulle piste sterrate - ci faccia saltare l'appuntamento.

Il monte Conner è l'unico rilievo degno di tale nome che incontriamo lungo la Lasseter Highway che porta da Uluru alla Stuart Highway, l'arteria che va da Adelaide nell'estremo sud dell'Australia, a Darwin nell'estremo nord.

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