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Tanna: i NAMBAS
Arriviamo al villaggio dei Nambas e non troviamo inizialmente nessuno. Dominique ci dice che sono tutti impegnati nella foresta o nella parte bassa del villaggio. A quel punto usa il "telefono locale" e con un grosso bastone percuote il tronco cavo di un albero: è il segnale che siamo arrivati. |
A poco a poco, i Nambas lasciano le loro attività e cominciano ad affacciarsi sullo spiazzo comune che si trova ai piedi di un enorme banyan tree. Secondo la loro credenza, per accedere in quest'area, che risulta aperta su tutti i lati, è necessario prima attraversare un varco che hanno ricavato tra le radici aeree del banyan. Ciò perchè il passaggio attraverso la strettoia serve ad abbandonare le negatività e gli spiriti cattivi, i quali restano impigliati nell'intrico della vegetazione. |
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Il soldato John-Come-Si-Chiama era nero, e anche tale particolare colpì l'ingenuità degli abitanti di Tanna, che fino a quel momento avevano visto pochissimi stranieri e comunque tutti bianchi. Vedere un nero con tutto quel ben-di-dio li impressionò parecchio. A ciò va aggiunto che questo John-Vattelappesca doveva essere un furbacchione: durante la sua sosta Tanna - di una decina di giorni - il soldato americano si presentò come una divinità con spirito benefattore e regalò loro alcuni oggetti. Gli indigeni, però, erano affascinati in particolare dal frigorifero: al momento del commiato, John promise che sarebbe tornato con un intero cargo tutto per loro. |
Vincenzo e Turuk. |
Il villaggio dei Nambas fa parte di un gruppo di piccoli agglomerati - in media costituiti da una cinquantina di persone - chiamati "Kastom villages". Il termine "kastom" deriva dall'inglese "custom", che vuol dire, tra l'altro, "usanza" o "tradizione", proprio a indicare lo stile di vita ancorato ai secoli passati che gli abitanti ancora conducono. |
Torniamo verso il Banyan Tree, e lungo il sentiero incontriamo un ragazzotto con il suo carico di foglie di banano e un machete. Oggi gli abitanti delle Vanuatu sono famosi per la loro ospitalità e la loro gentilezza, tuttavia la presenza di... una lama lunga almeno 50 centimetri è alquanto inquietante: tornano in mente i tanti racconti sul passato di queste isole nelle quali il cannibalismo era ampiamente praticato. |
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