VANCOUVER |
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Arriva il momento di salutare Mary Ellen e Dwight. Lasciamo la splendida casa di Nanoose Bay e andiamo a Nanaimo; qui saliamo su un traghetto che ci porta a North Vancouver, dove sbarchiamo dopo un'oretta di navigazione in un ambiente che ricorda un po' quello dei fiordi norvegesi. |
Lasciamo i bagagli in camera e usciamo subito a scoprire la città. Dopo essere rimasti per così tanti giorni a stretto contatto con la natura, il ritorno nella civiltà è sempre gradito, soprattutto quando si tratta di una città moderna e vivace come Vancouver. |
Ci allontaniamo dalla downtown e l'ambiente comincia a cambiare, assumendo sempre più l'aspetto della periferia di una qualunque metropoli americana. |
Arriviamo a Chinatown all'ora di pranzo e mangiamo in un ristorante dove le cameriere cinesi sono di quelle dai modi spiccioli se non addirittura sgarbati per i nostri canoni. Ma tant'è. Il cibo comunque è buono, però alla richiesta del conto siamo in difficoltà perchè è l'unico posto che abbiamo incontrato in Canada dove non è possibile pagare con la carta di credito. Noi non abbiamo dollari canadesi: non ne abbiamo mai cambiati, ed è seccante doverlo fare proprio l'ultimo giorno di permanenza in Canada. Pazienza; io aspetto al ristorante e Vincenzo va a cercare un bancomat... |
Lasciamo Chinatown con i suoi colorati negozi e, sgranocchiando anacardi, torniamo verso il centro. |
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