VANCOUVER

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva

Arriva il momento di salutare Mary Ellen e Dwight. Lasciamo la splendida casa di Nanoose Bay e andiamo a Nanaimo; qui saliamo su un traghetto che ci porta a North Vancouver, dove sbarchiamo dopo un'oretta di navigazione in un ambiente che ricorda un po' quello dei fiordi norvegesi.
A Vancouver ho prenotato una stanza all'Hotel Hyatt: una bella città merita un bell'hotel! Ci sistemano al 17° piano. In effetti, paghiamo un prezzo che non è proprio economico, ma neanche esagerato, visto il livello. Quello che, in proporzione, è invece carissimo è il costo del parcheggio: 52 dollari canadesi (poco più di 40 euro) per 24 ore!

Lasciamo i bagagli in camera e usciamo subito a scoprire la città. Dopo essere rimasti per così tanti giorni a stretto contatto con la natura, il ritorno nella civiltà è sempre gradito, soprattutto quando si tratta di una città moderna e vivace come Vancouver.
In effetti, oggi di "vivacità" ce n'è parecchia: è il giorno di Spagna-Germania ai mondiali sudafricani... Ah già, è vero: ci sono ancora i mondiali! Come sembrano distanti!
Data la differenza di fuso orario, la partita si svolge in diretta mentre qui è ancora mattina. In città ci sono diversi schermi giganti. Passiamo tra la folla di tifosi delle due parti che stanno seduti gli uni accanto agli altri in fraterna amicizia. L'animosità degli ultrà europei qui sembra lontana anni-luce!

Ci allontaniamo dalla downtown e l'ambiente comincia a cambiare, assumendo sempre più l'aspetto della periferia di una qualunque metropoli americana.
I vicoli ricordano tanto quelli che ho imparato a conoscere guardando la serie TV «The Collector» che pochissimi hanno visto, essendo stata trasmessa l'anno scorso da Italia 7.

Arriviamo a Chinatown all'ora di pranzo e mangiamo in un ristorante dove le cameriere cinesi sono di quelle dai modi spiccioli se non addirittura sgarbati per i nostri canoni. Ma tant'è. Il cibo comunque è buono, però alla richiesta del conto siamo in difficoltà perchè è l'unico posto che abbiamo incontrato in Canada dove non è possibile pagare con la carta di credito. Noi non abbiamo dollari canadesi: non ne abbiamo mai cambiati, ed è seccante doverlo fare proprio l'ultimo giorno di permanenza in Canada. Pazienza; io aspetto al ristorante e Vincenzo va a cercare un bancomat...

Lasciamo Chinatown con i suoi colorati negozi e, sgranocchiando anacardi, torniamo verso il centro.

Pagina successiva