BOZEMAN * The COMPUTER MUSEUM |
|
Menu principale |
|
Il lungo trasferimento dall'Idaho verso il Parco di Yellowstone prevede una sosta in prossimità del confine tra Montana e Wyoming. Troviamo un'ottima sistemazione a Bozeman, una delle cittadine più grandi del Montana: sono ben 23.000 abitanti - una metropoli per uno Stato enorme e quasi disabitato! |
A prima vista Bozeman può sembrare un'anonima cittadina di provincia dell'ovest americano. Invece, è stata una piacevolissima scoperta. Sfogliando i dépliant turistici presenti in tutte le hall deli alberghi, vediamo che ci sono molte attrazioni che vale la pena visitare, così facciamo una scaletta dei posti che ci sembrano più interessanti. Cominciamo da quello che viene presentato come l'unico Museo del Computer di tutti gli Stati Uniti. |
|
La memorizzazione dei dati ha quindi da sempre necessitato di un supporto materiale (cartaceo o di altra natura). L'invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutemberg (a sinisitra) fu, sotto questo aspetto, un salto di qualità fondamentale, perchè la diffusione dei libri in quantità sempre più consistenti ridimensionava il pericolo di perdere dati importanti. |
Poi arrivarono le macchine. E poi il computer, una macchina che possiede un linguaggio tutto suo: il codice binario, una successione di ZERO e UNO che per il computer possono essere elaborati in modo molto più veloce rispetto ad altre modalità di calcolo. |
|
Un'altra curiosità: perchè gli SMS, i micidiali "messaggini" che riceviamo e mandiamo in continuazione, hanno al massimo 160 caratteri? |
Il primo computer disponibile sotto il profilo commerciale. E' del 1949. Fino a quel momento i calcolatori più evoluti necessitavano di 5 ore per risolvere 12 equazioni lineari. Questo computer ridusse il tempo ad "appena"... 44 minuti! |
Sopra: una sfilza di computer... tra i quali il mitico «Commodore 64»! A sinistra: nel Museo del Computer non poteva mancare il primo videogioco>! Era una specie di «Space Invaders» ante litteram ed era alquanto ingombrante. |
Un angolino con tanti oggetti che fanno parte della nostra storia più o meno recente: |
Questa è buffa: un volantino con un'offerta di lavoro risalente all'Ottocento. Si cercava un pony-express disposto a consegnare la posta dal Missouri alla California in 10 giorni o meno. Si rischiava la vita perchè si dovevano attraversare territori infestati da indiani sul piede di guerra, orsi, serpenti a sonagli, per non parlare della desertica Valle della Morte. |
Sentite questa: l'ENIAC fu uno dei primi computer dell'era informatica e non era certo... "portatile"! Era un mostro enorme che occupava ben due pareti di un intero stanzone in un edificio di Philadelphia. Possedeva migliaia di valvole, transistor e lampadine, al punto che era stata formata una squadra di quattro operai che a turno si occupavano di sostituire i componenti che si guastavano in continuazione: in media, si fulminava una lampadina ogni due minuti! |
Chi si occupa d'informatica conosce l'espressione: «C'è un bug!» Il bug è un difetto 8in genere nel software) che impedisce il corretto funzionamento del computer. In inglese la parola bug vuol dire "scarafaggio". |
Accendere la luce oggi ci sembra un'operazione così banale... Eppure all'inizio evidentemente così non fu. Leggete questo cartello che era affisso in ogni stanza degli alberghi di Los Angeles:
|
Vincenzo accanto al primissimo telefono cellulare! |
Il primo telecomando per un televisore. Fu costruito da un certo Eugene McDonald nel 1956, il quale installò sul suo televisore delle fotocellule che potevano essere attivate agendo sul «Flash-matic», una sorta di lampadina tascabile che consentiva di accendere/spegnere la TV, cambiare canale o disattivare l'audio. |
Pagina successiva |