UTAH 2006
USA
20 luglio - 8 agosto

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva

ZION NATIONAL PARK (2)

L'ultima escursione a piedi di oggi è dedicata a una passeggiata molto agevole lungo la «Riverside walk». Col bus-navetta scendiamo all'ultima fermata disponibile: «Temple of Sinawava», e proseguiamo lungo un sentiero dove incontriamo tanti cervi e tante ciccione! Alla fine, la gola si restringe, e per proseguire bisognerebbe inoltrarsi nell'acqua. Cosa che ovviamente non facciamo.

Appena fuori il parco dello Zion c'è la cittadina di Springdale. E' piena di negozietti di souvenir e di minerali. C'è anche un mini-zoo, con un toro dalle corna enormi, dei bisonti, un alce e dei cammelli.


Siamo ancora nel territorio degli indiani Navajo. Troviamo un totem e una simpatica ricostruzione di un villaggio del vecchio west con tanto di saloon, banca, prigione, carro dei pionieri e fortino dei soldati.

Lo "Zion National Park" è diviso in due settori: oltre a quello principale - che si sviluppa lungo il Virgin River - c'è la «Kolob Section», attraversata dal Verkin Creek (foto a destra).
Le due parti sono molto distanti l'una dall'altra, ed è necessario tornarci un altro giorno.

La «Kolob Section» è molto meno visitata rispetto alla parte principale dello Zion. Addirittura noi abbiamo incontrato solo un gruppetto di 5 escursionisti; per il resto: niente e nessuno.
Lasciata la macchina, ci dirigiamo lungo il Taylor Creek verso La «Double Arch Alcove». Si tratta di un luogo che la guida descrive in termini molto accattivanti: c'è un arco che nasconde una cavità nella roccia, o qualcosa del genere.
Noi, però, non ci arriveremo mai. Ci ritroviamo a dover ripetutamente attraversare il Taylor Creek: in effetti, è appena un ruscello, però non ci piace l'idea di bagnarci i piedi. Inoltre, il letto del fiume si sviluppa attraverso una sorta di labirinto, ove veramente è facile perdersi. Se a ciò aggiungiamo che non c'è anima viva, che troviamo strane impronte di chissà-quale-animale sul terreno e che finisco in una specie di sabbie mobili,... be', una volta tanto sembra saggio ascoltare i pasquinamenti di Vincenzo. Facciamo dietro-front.

Riprendiamo la macchina, sentendoci un po' feriti nel nostro orgoglio di pionieri. Comunque, ci dirigiamo verso il punto più a sud della «Kolob Section». Qui c'è un "overlook" molto panoramico.
Ci avventuriamo in un'altra breve escursione verso il «Timber Creek overlook», ove abbiamo un'altra conferma che effettivamente la «Kolob Section» è un'area selvaggia e poco battuta dai turisti. Infatti...

...troviamo delle evidenti orme di un felino: non può che essere un puma. Le statistiche dicono che gli attacchi dei puma all'uomo sono rarissimi, ma Vincenzo, tirando fuori tutto lo spirito da "Indiana Jones" già evidenziato nello Yucatán, (foto in alto a destra e sotto) provvede subito a dotarsi di "possente bastone".

Fortunatamente non avvistiamo nessun puma. E comunque, stavolta siamo orgogliosi di non esserci lasciati intimorire: non ci siamo abbandonati all'immancabile Fùi! Fùi!, salvando alla grande il nostro spirito pionieristico che, in altre occasioni, era uscito un po' malconcio...
Per oggi si torna a Brian Head.

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva