ANTELOPE CANYON
L'escursione all'Antelope Canyon era una delle motivazioni principali che mi ha accompagnato durante tutta l'intera fase della programmazione del viaggio. Dai diari di diversi turisti-per-caso letti su internet il canyon veniva descritto come una meraviglia della natura. E, in effetti, è proprio così! |
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L'Antelope Canyon si trova poche miglia fuori Page. Anch'esso - come la Monument Valley - è gestito dagli indiani Navajo. Il biglietto d'ingresso costerebbe 5 dollari, ma il percorso non è molto agevole per la nostra macchina, che non è una 4x4: bisogna percorrere il letto di un corso d'acqua completamente desertico, sabbioso e pieno di avvallamenti.
Anzichè rischiare di restare insabbiati, scegliamo la serenità di uno dei tanti tour organizzati che partono da Page. Ci rivolgiamo all'«Antelope Slot Canyon Tour», e per 28 dollari saliamo su una jeep condotta dal "Grande Capo Tsosie" in persona, assieme ad altri 6 turisti. Il tragitto dura circa 20 minuti...
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Percorriamo un lungo e ampio canalone brullo e bruciato dal sole (foto a sinistra) che non fa presagire quanto di bello c'è all'estremità sud. Siamo contenti d'aver scelto un tour organizzato, poichè con la nostra macchina ci saremmo probabilmente insabbiati. Il canalone s'interrompe di colpo per uno sbarramento roccioso con al centro uno stretto varco... Proseguiamo a piedi: oltre il varco, si entra in un regno incantato! |
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All'interno dell'Antelope Canyon l'atmosfera è veramente surreale. C'è un continuo gioco di luci e ombre. Il chiarore del sole è visibile solo nella piccola apertura che a tratti s'intravede una ventina di metri sopra di noi. Più in basso la roccia "gioca" con la fioca luce, creando effetti difficili da descrivere.
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A testimonianza di come una quantità maggiore o minore di luce modifichi la realtà visibile, si guardino le due foto sottostanti: rappresentano la stessa parte di parete rocciosa, ma... a destra non è stato usate il flash, invece a sinistra sì.
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Foto col flash
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Foto senza flash
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Durante tutta l'escursione il "Grande Capo Tsosie" si prodiga in racconti vari tipici degli indiani... Che strano, però: viaggia su un imponente jeeppone, ha un orologio Dolce & Gabbana, suona il flauto ed è probabilmente gay... Ah, non ci sono più i "Tori Seduti" di una volta!
Tra le tante storie che ci ha raccontato, merita una citazione quella di "Kokopelli". Si tratta della figura un po' mitica di un vecchio indiano, la cui immagine stilizzata viene riportata in tutto lo Utah. Ovunque si incontra un "Kokopelli Hotel", un "Kokopelli supermarket", o persino un "Kokopelli Funeral House"! Comunque sia, Questo benedetto Kokopelli è sempre raffigurato curvo in avanti (era gobbo?), col piede sollevato (era zoppo?), mentre suona il flauto.
Ebbene, si dice che secoli fa questo indiano girovagasse di qua e di là, allietando i villaggi con la musica del suo strumento, e quando le donne sentivano la melodia del flauto si affrettavano ad accogliere Kokopelli con tutti gli onori... Chissà come mai, dopo nove mesi il tasso di natalità dei vari villaggi indiani subiva un improvviso incremento! Un povero musico-viandante, o un furbetto-sporcaccione?
In particolare, a Kokopelli piaceva suonare dentro l'Antelope Canyon, poichè la musica veniva amplificata dall'acustica del luogo. Il "Grande Capo Tsosie" non crede che Kokopelli fosse nè zoppo nè gobbo, ma ha una sua teoria sul perchè venga raffigurato in quel modo: semplicemente perchè aveva un posto specifico (vedi foto a destra) dove poteva suonare, assumendo la posizione con la quale sarebbe stato poi immortalato... Sarà?!?
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Kokopelli era spesso accompagnato da un coyote. Un giorno il vecchio indiano e l'animale scomparvero per sempre, ma lo spirito del coyote si incarnò nella roccia dell'Antelope Canyon, e il suo profilo è visibile ancora oggi (foto a sinistra).
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Sempre dalle preziose esperienze dei turisti-per-caso, avevo appreso che il momento ideale per visitare l'Antelope Canyon è tra le 12:00 e le 14:00. In questo arco di tempo, infatti, i raggi del sole sono quasi perpendicolari e riescono a penetrare dalla stretta fessura in alto, giungendo fino alla base sabbiosa del canyon (occhio alle vedove nere!) creando spettacolari effetti ottici.
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