MALESIA & BRUNEI9 luglio - 6 agosto 2011

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BANDAR SERI BEGAWAN

Abbiamo trascorso due giorni in totale full immersion all'«Empire»: è un hotel 7-stelle... Chissà mai se torneremo da queste parti, quindi abbiamo voluto goderci la nostra permanenza fino all'ultimo secondo in quest'ambiente scintillante. Tuttavia è venuto il momento di rimetterci in moto: la scoperta del sud-est asiatico ricomincia dalla downtown di Bandar Seri Begawan!
"Bandar Seri Begawan"... E' il nome - per alcuni difficile da pronunciare, per molti difficilissimo da ricordare - della capitale del Sultanato di Brunei. In lingua malese significa: "porto dell'onorato dominatore"... Be' da queste parti hanno un po' la fissazione con i nomi lugnhi: il vero nome dello Stato, infatti sarebbe "Brunei Darussalam", cioè "Brunei porta della pace".

Il centro della città non è particolarmente caotico, soprattutto se paragonato al traffico impazzito di molte metropoli asiatiche.
E' tarda mattinata quanto giungiamo nel centro di Bandar Seri Begawan; non è ancora ora di pranzo, così pensiamo che sia opportuno gironzolare un po' per questa misteriosa città del Brunei. Purtroppo, però, il tempo è veramente minaccioso, e, infatti ben presto comincia a piovere.
Poichè siamo a due passi dal "Museo dei regali reali", decidiamo di visitarlo, sperando che nel frattempo la pioggia cessi.

Il «Royal Regalia Museum» è veramente interessante: si tratta del museo dove il Sultano - che negli anni '90 era l'uomo più ricco del mondo, prima di essere scavalcato dai big dell'informatica - custodisce i tanti regali che riceve di continuo.
La cosa buffa è che andiamo al museo per evitare la pioggia e finiamo in una situazione "climatica" altrettanto brutta: mai - dico "mai" - ero entrato in un ambiente con l'aria condizionata così bassa! Io e Vincenzo siamo in maniche corte e pantaloncini (fuori ci sono oltre 30°C) e qui dentro non ci sono più di... 13°C!!! Hanno creato una giornata invernale! Mi lamento con le ragazze vestite con il velo nero islamico che si trovano alla reception, e mi rispondono che... sentono freddo pure loro che sono coperte dalla testa ai piedi!!!
E non è finita: come se non fossimo già sufficientemente esposti alla temperatura glaciale, se vogliamo visitare il museo dobbiamo... toglierci le scarpe! Noooo!!! Il pavimento è di marmo ed è veramente gelido!

Pazienza. Cominciamo a guardarci intorno: l'atrio del «Royal Regalia Museum» è molto grande, e al suo interno ospita il carro che fu usato dal Sultano del Brunei per la parata che si tenne il giorno della sua ascesa al trono.
A proposito: il Sultano ha 66 anni e il suo nome completo, corredtao dei principali titoli onorifici, è: General Haji Sir Hassan al-Bolkiah Mu'izzaddin Waddaulah. il che mi suona un po'... bùmmulo.

Nell'atrio del museo, oltre al carro imperiale, ci sono pure tutte le decorazioni e armature che hanno indossato i componenti del corteo. Inoltre ci sono anche due modellini degli aerei della Royal Brunei usati dal Sultano per i suoi spostamenti. Ovviamente non solo gli aerei sono suoi, ma lo è tutta la compagnia di bandiera, così come tutto il petrolio dello Stato che è alla base della ricchezza del Sultano.
Purtroppo non è consentito scattare foto nelle ricchissime sale interne del museo che - temperatura a parte - è sicuramente da non perdere per chi visita Bandar Seri Begawan. Ovviamente i reagli ricevuti dal Sultano sono tantissimi e di tutti i tipi: si va da una riproduzione della Città Santa di La Mecca (un plastico alla Bruno Vespa in oro massiccio!) che sarà costato al principe ereditario saudita parecchi milioni di dollari, a un misero servizio da caffè per due persone in terracotta, dall'apparenza molto made-in-China, regalato dal Primo Ministro di Papua-Nuova Guinea. Troppo-mala-figura!

Usciamo dal museo provando la stessa soddisfazione libidinosa di una sogliola che viene tirata fuori dal freezer e viene appoggiata sul ripiano della cucina a scongelare... Finalmente un po' di caldo! Siamo sicuri che anche Umberto - notoriamente predisposto a sudare persino in pieno inverno - avrebbe sentito freddo.
Comunque ha smesso di piovere e, avendo un certo languorino, pranziamo comprando delle frittelle di mais e qualche altra cosa non meglio identificata (è da sperare di natura vegetale!).
Ci vorrebbe una bella bibita...

... Ecco qui una deliziosa Diet Coke per Vincenzo, vendutaci da... un minuscolo "cucciolo d'uomo" non più alto di due lattine di Fanta! (I soldi, però, se li è presi suo padre, un tizio non tanto più alto del figlio, ma tutto muscoli!)

Un tempio buddista dal nome impronunciabile.

La capitale del Brunei è una sorta di "Venezia d'Oriente" poichè sorge su una vasta area caratterizzata da molti canali e corsi d'acqua. Diversi quartieri, inoltre, ancora oggi sono costituiti da palafitte: è il cosidetto water village.
In tutti i forum di viaggi, i vari turisti consigliano vivamente di visitare questa parte così caratteristica... E guarda caso, tutti sostengono di aver incontrato un indigeno che li ha portati gentilmente a fare un giro in barca per il water village.
Noi invece...becchiamo due "acqua-tassisti" a dir poco molto st... e molto bast...:

il primo ci chiede una cifra esorbitante per fare un giretto tra i canali, e quindi non accettiamo; il secondo ci fa salire per tre dollari ma ci deposita su un molo dove non c'è niente (il cancello è persino chiuso!) e dobbiamo chiedere un passaggio a un terzo traghettatore per farci riportare a riva...

Al mercato.

Trascorriamo l'ultima notte nel Brunei al jubilee Hotel, un albergo senza infamia e senza lode. Certo: è anche vero che, dopo due giornate trascorse al «The Empire», persino l'Hilton sarebbe sembrato poco più di una locanda!

Non lontano dal nostro hotel si trova una delle principali attrazioni di Bandar seri Begawan: è la moschea "Omar Ali Saifuddin". E' dedicata al 28° sultano del Brunei e non è particolarmente antica, essendo stata costruita nel 1958 su progetto di un architetto italiano (un certo Rudolfo Nolli) molto più famoso in questo lontano angolo dell'Asia, che in Italia.

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