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A PRANZO con LOHAI
La nostra passeggiata nella foresta continua. Verso ora di pranzo gli altri turisti (soprattutto Olandesi), tornano verso la longhouse perchè la loro esperienza a Lemanak si è conclusa. Noi, invece, continuiamo. Restiamo da soli con Lim e un nuovo "Virgilio", che si chiama Lohai. | |
... quindi raccoglie della legna secca e accende un fuoco... Be', ha usato un accendino e non i legnetti da sfregare come nell'età della pietra, ma fa niente: non siamo all'Isola dei Famosi, quindi l'importante è che ora ci sia un bel focherello scoppiettante sul quale Lohai adagia le pentole di bambù in alcune delle quali, oltre al riso, ha introdotto delle erbe raccolte nella foresta e del pollo affinchè il tutto sia stufato. |
Altro pollo viene infilzato in degli spiedini realizzati in diretta con dei bastoncini e il tutto viene arrostito. Il profumino è davvero invitante! |
Il pranzo nella jungla si conclude con una lavata di piatti nelle acque - alquanto limacciose, in verità - del fiume. Vedendo Lohai all'opera, mi viene in mente una vecchia favoletta di Fedro: «...Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. [...] Cur fecisti mihi turbulentam aquam bibenti?... Ma dico: Lohai non potrebbe mettersi a lavare i piatti controcorrente (lui di sotto e i piatti di sopra)??? |
Due ragazze lavorano la gomma estratta dagli alberi realizzando un tappeto da far essiccare... Tra parentesi: nelle longhouse si cammina rigorosamente scalzi: io non avevo capito che ciò che sembrava un morbido tappeto era in realtà un ammasso di caucciù messo ad essiccare; sono passato sopra e vi sono rimasto appiccicato, un po' come il topo nella colla topicida! |
Dopo due giorni e due notti a Lemanak, viene il momento di lasciare gli Iban. Io e Vincenzo siamo invitati a prender posto di nuovo sulle piroghe, ma stavolta - dopo essere rimasti fregati all'andata - diciamo a Lim che a noi del viaggetto in barca lungo il fiume non interessa in fondo granchè: non siamo dei turisti-per-caso "American-style": c'è la macchina... si usa la macchina! Ciao, popolo Iban! |
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