MALESIA & BRUNEI9 luglio - 6 agosto 2011

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BAKO National Park

Il nostro secondo giorno di vacanza a Kuching è dedicato all'escursione al parco nazionale di Bako che si raggiunge con 40 minuti di macchina e mezz'ora di barca. Bako è all'estremità di una penisola ricoperta da una fitta foresta pluviale ed è uno dei posti migliori per osservare animali selvatici allo stato libero. Qui sono presenti maiali selvatici, macachi, cervi-pigmeo, serpenti e rettili di ogni tipo e le simpatiche scimmie-nasiche che noi speriamo tanto di vedere.

Dall'imbarcadero salpiamo su una barchetta in compagnia della nostra guida (un simpatico ragazzotto malese sui vent'anni) e altri due turisti: una donna nata in Malesia ma da anni emigrata negli Stati Uniti e un ingegnere polacco di nome Jerzy (Giorgio).
Facciamo una prima sosta su una spiaggia deserta dove Jerzy ne approfitta per fare una bagno mentre io e Vincenzo esploriamo l'entroterra. Io mi avventuro da solo tra la laguna e la jungla: il silenzio è assoluto, il che è alquanto inquietante.

Siamo appena arrivati al Bako NP quando vediamo un gruppetto di scimmie. Speriamo che siano del genere "nasica", ma si tratta di una silver-back monkey col suo cucciolo.

Le silver-back monkeys sono caratterizzate - come spiega il loro nome - da un pelo grigio intenso che diventa d'argento sulla schiena. I cuccioloi, invece, sono di color mattone. Sono animali molto docili e timidi: niente a che vedere con gli antipatici macachi. E le scimmie-nasiche? Ancora niente.

Dopo un altro breve tragitto in barca giungiamo al Visitor's Center del Bako NP. Come si vede dalla foto qui sopra, c'è la bassa marea e la nostra barchetta ci lascia parecchio lontano, arenandosi a circa trecento metri dal piccolo pontile.
Percorriamo a piedi sotto il sole cocente l'intero arenile tra mangrovie e pozze d'acqua.

L'incredibile escursione della marea: arriviamo al Bako NP verso le 10:30 e la spiaggia è molto ampia, col fondale marino che emerge per un lungo tratto. [Video a sinistra]
Ripartiamo dal Bako NP intorno alle 15:00 ("appena" 4 ore e mezza dopo) e l'alta marea ha già ricoperto tutto il litorale [Video a destra], permettendo l'imbarco direttamente dal molo che in mattinata era al secco.

Prima di pranzo effettuiamo una passeggiata nella jungla, lungo un sentiero inizialmente pianeggiante, ma che dopo un po' diventa impervio, dovendo superare speroni rocciosi e altre irregolarità del terreno. Adesso siamo rimasti soltanto in cinque: io e Vincenzo, la nostra guida malese, Jerzy e la donna malese-americana.

In un'atmosfera da Indiana Jones, Vincenzo si addestra lungo un sentiero "estremamente" impervio (?!?) al Bako National Park. L'allenamento sarà utile in vista della scalata al Gunung Mulu.
E ovviamente... prima si sale, e poi, per ineluttabile legge fisica,...

...si scende!

Con Marco e Salvatore da piccoli in cortile seguivamo le "autostrade" delle formiche. Tuttavia più che altro si trattava di "mulattiere", se paragonate a questa vera e propria «autostrada» di formiche in pieno... esodo estivo!

Formiche giganti (ben più grandi dell'unghia del pollice!).

Una vipera arboricola (molto velenosa).

Dopo una camminata di circa un'ora attraverso la jungla giungiamo su una spiaggia un po' delusi per non aver visto ancora neanche una scimmia-nasica, ma noi continuiamo a sperare.
Da questa spiaggia partono delle barchette che, aggirando il promontorio, portano sul versante opposto del Bako NP, attraversando una zona di mare caratterizzata da faraglioni e formazioni rocciose molto particolari. Paghiamo il barcaiolo e ci avventuriamo in mare. La guida c'informa che una volta tutta la zona era... come dire... "percolosetta": il mare era infestato dai pirati (i cugini di Sandokan???), mentre a terra c'erano i tagliatori di testa. Poi aggiunge che oggi è tutto più tranquillo: il peggio che può capitare è un coccodrillo a mare o un cobra a terra,... Ah, certo: molto meglio!

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