MALESIA & BRUNEI9 luglio - 6 agosto 2011

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Le BATU CAVES

Dedichiamo un pomeriggio alla visita delle Batu Caves. Si trovano poco fuori rispetto al Kuala Lumpur (circa 15 km, nel distretto di Gombak). Teoricamente si potrebbe andare col treno al costo di pochi ringgit. Tuttavia non abbiamo voglia d'informarci su orari, cambi di stazione, e altri dettagli, anche perchč le informazioni sono sempre aleatorie e approssimative. E poi qui i taxi costano cosė poco che vale la pena utilizzarli. Cosė per 60 ringgit (poco meno di 15 euro) noleggiamo un'auto e relativo autista che ci attenderā fino alla fine dell'escursione.

In mezz'ora siamo alle Batu Caves. Da quanto ho letto su internet il posto č molto turistico (e, in effetti, cosė č); nei blog il tono č del tipo: "Sė, un luogo carino, niente di particolare, andateci de non avete altro da fare..."
Invece non č cosė! Le Batu Caves sono state una fantastica sorpresa. Si tratta di una montagna calcarea che rassomiglia a un enorme panettone... cavo all'interno!
Alla base un'enorme spianata č dominata da un'imponente statua dorata di Murugan (una delle tante divinitā dell'affollato pantheon induista) che sembra stare di guardia rispetto a una ripida scalinata che conduce all'entrata del complesso di grotte.

La scalinata č molto panoramica: pių si procede e pių la montagna sembra incombere su di te, anche perchč il varco d'ingresso alle grotte non č immediatamente visibile. Se ci si volta il colpo d'occhio č altrattanto bello perchč si vede la miriade di tempietti indų dall'alto co le loro statue variopinte e i tetti elaborati.
Davvero non capisco la gente che giudica con sufficienza l'atmosfera magica di questo luogo... Ma che si chiudano in un villaggio turistico Alpitur e la smettano di sentirsi turisti-vissuti!

Inoltre la scalinata č allietata dalla presenza di parecchie scimmie; sono dei macachi ormai abituati alla presenza dell'uomo, al punto che si sono fatti audaci e sfrontati tanto da avvicinarsi minacciosamente a chiunque abbia con sč merendine, bibite e altri mangerecci. Manco a dirlo, le "simpatiche" scimmiette hanno imparato subito che le donne sono pių vulnerabili. E, infatti, con Vincenzo abbiamo assistito in diretta allo sconcicamento pesante di un macaco a una ragazza cinese che, da perfetta imbranata, ha cominciato a urlare impietrita senza reagire in alcun altro modo, mentre il macaco le rubava il sacchetto con i biscotti. Ah, le donne!

Attorno e dentro le Batu Caves l'atmosfera č tipicamente indiana, e, in effetti, siamo in uno dei maggiori luoghi sacri dell'Induismo nel sud-est asiatico.
Ci sono tre grandi grotte principali, collegate l'una all'altra a formare un unico enorme salone. La volta delle grotte in alcuni punti supera i cento metri di altezza e tutto l'ambiente č reso suggestivo dai raggi che filtrano dalle aperture alle due estremitā, nonchč da altri piccoli varchi in posizione varia. Tanti tempietti e altarini si trovano sparsi qua e lā. Candele, incensi, preghiere, musica di strumenti a percussione creano un'atmosfera quasi ipnotica.

In fondo alla terza delle tre grotte c'č una grande apertura nella volta e sulla sinistra, tra enormi stalattiti c'č un tempietto dove trombe, tamburi e piatti annunciano l'inizio di una cerimonia.
Un sacerdote fa ruotare pių volte una candela accesa e poi un'ampolla con dell'acqua attorno alla figura di una divinitā. Ogni tanto chiude il sipario per separare il vano dell'altare dalla zona dove sostano i fedeli: sta svolgendo dei riti iniziatici che solo pochi eletti possono conoscere.

Dopo qualche istante la tenda si riapre e il sacerdote si avvicina ai fedeli con in mano una ciotola che contiene una polverina dorata con la quale segna la fronte dei fedeli stessi, alcuni dei quali hanno il capo interamente ricoperto della stessa polvere d'oro.
Anche noi veniamo segnati e invitati a partecipare al rito che prevede, tra l'altro,...

... l'accensione di alcune candele votive dietro pagamento di un'offeta di un ringgit. Bah.
L'indiano che gestisce l'operazione (e la cassa) č miope come una talpa e sinceramente sembra pių interessato all'Iphone di Vincenzo [foto a destra] che a considerazioni misticheggianti. Infatti non esita a chiedere di poterlo visionare, e Vincenzo - suo malgrado - glielo porge, inquieto nel vedere come il tizio lo gira e lo rigira tra le dita unte di cera.

Vincenzo accende una candela votiva in un tempietto indų alle Batu Caves.

Vincenzo viene segnato sulla fronte con delle polverine colorate durante la cerimonia indų.

La cosa pių simpatica di tutta la faccenda della cerimonia indų alla quale abbiamo partecipato č stata la conclusione: tutti a mangiare!!! A ognuno dei presenti viene dato un foglio di carta (con un lato cerato, in modo da essere impermeabile) sul quale sono versate diverse pietanze: fagioli, una specie di piselli, riso al curry e riso cotto nel latte di cocco (slurp!), mandorle e fagiolini...

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