MALESIA & BRUNEI9 luglio - 6 agosto 2011

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Il CHOW KIT MARKET

Chinatown è sicuramente molto caratteristica e suggestiva, tuttavia è piena di turisti e di bancarelle con mercanzie che in fondo si possono acquistare in ogni angolo del mondo.
Se, invece, si vuole assaporare la vera atmosfera malese, bisogna andare in un mercato "autentico", non ancora scoperto dalla folla dei turisti. Destinazione: il mercato di Chow Kit!


Sulla cartina vediamo che il Chow Kit Market si trova a tre fermate di monorotaia dall'hotel Renaissance. Noi, però, da bravi camminatori, decidiamo di passeggiare per l'intero tragitto. Impieghiamo circa mezz'ora e sappiamo di non potere sbagliare perchè basta seguire il percorso della monorail fino alla stazione di Chow Kit.
Però, una volta giunti sul posto, non troviamo niente di particolare: solo una strada piena di negozi. E il mercato? Lì per lì siamo disorientati, poi, in fondo a un vicoletto, vedo del movimento: sono due donne coperte dal velo islamico con la borsa della spesa. Vuoi vedere che là dietro...?!? E infatti è così: semi-nascosto dai palazzi, in posizione defilata rispetto alla via principale, troviamo il Chow Kit Market!


Improvvisamente ci troviamo avvolti da una magia intensa di colori e profumi. A proposito di profumi, non sempre l'odore è gradevole; in particolare, quando si passa in prossimità delle bancarelle del pesce secco (molto più diffuso di quello fresco), la puzza diventa veramente forte. Comunque ci si abitua presto, anche perchè l'emozione di essere nella "vera Asia" è grande.

Il «dragon fruit» (il "frutto del drago"), così chiamato perchè il colore rosso acceso e l'aspetto a strati sovrapposti ricordano quest'elemento tipico della cultura cinese.

Gli onnipresenti peperoncini, una "manna" per un calabrisello DOC" come Vincenzo. In effetti la cucina malese è abbastanza piccante.

[In alto] La bancarella di una friggitrice che frigge di tutto (se no che "friggitrice" sarebbe?): dalle banane ai crostacei.
[In basso] Piatti di stufato di granchi e alghe... Dall'impatto non facile. Comunque, niente a confronto delle ulteriori due foto sottostanti...

Una visione alquanto inquietante: una testa di mucca da utilizzare per un bollito sopraffino (così hanno detto); per quanto ci riguarda, è la volta buona che diventiamo vegetariani.

Lo «snake fruit» (il "frutto-serpente"), così chiamato perchè la buccia squamosa ricorda la pelle di una serpente.
L'abbiamo assaggiato ed è veramente molto buono.

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