MALESIA & BRUNEI9 luglio - 6 agosto 2011

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CHINATOWN

La Chinatown di Kuala Lumpur si trova nella zona di sud-ovest, nell'area che gravita attorno a Petaling Street.
La visitiamo nel tardo pomeriggio e abbiamo l'impressione che sia molto più viva della Chinatown di Singapore. Ovviamente l'atmosfera è sempre la stessa: un brulicare di persone, sia turisti che gente del luogo, che si aggirano tra migliaia di bancarelle dove trionfa l'«economia del falso»: tutte le marche più famose sono presenti, e tutte rigorosamente "taroccate".

Siamo colpiti da un tizio che ha sul suo banchetto una sfilza di orologi dall'aspetto molto elegante e robusto: si tratta di imitazioni di Rolex, Tudor, Cartier, Omega, Breitling e altre marche prestigiose, venduti al prezzo di... 15 ringgit l'uno (meno di 4 euro!).
Comunque, siamo solo all'inizio della vacanza e non vogliamo imbottire i nostri bagagli ridotti all'essenziale con acquisti vari che possono benissimo essere rimandati agli ultimi giorni.

E poi ecco le bancarelle con la frutta tropicale! Qui sì che vale la pena indugiare, anche perchè ce n'è davvero di tutti i colori e forme. Alcuni di questi frutti sono del tutto sconosciuti a noi che, in effetti, non siamo dei viaggiatori alla prima uscita.
Un esempio: due tipologie dello stesso frutto, nella versione "glabra" e in quella... "pelosa". Il nome è un mistero. Chiedo al venditore come si chiama e lui mi risponde una parola che è piena di "u"; chiedo se può ripetere e la parola diventa piena di "a"; dico che non ho capito e lui, paziente, ripete: ma stavolta il suono è pieno di "i". Lascio perdere; ringrazio e il tizio mi sorride con un semi-inchino, contento di aver contribuito alla mia crescita culturale. In realtà sarà la prima di una serie di disavventure linguistiche.

Strani fiori in vendita su una bancarella gestita da una donna indiana, non lontano da un tempietto indù.

Una bancarella carica di spiedini di ogni genere: carne, pesce, molluschi, vegetali. Il tutto è tenuto al fresco; il cliente arriva, sceglie lo spiedino e questo viene immerso per pochi secondi nell'olio bollente. Dal via-vai di persone deduciamo che devono essere pietanze gustose. Tuttavia non vogliamo mettere a repentaglio la nostra flora intestinale già al secondo giorno, quindi, anche se le 18:00 sono passate da un pezzo e avvertiamo l'esigenza di uno spuntino, lasciamo perdere, rinviando l'esperienza ai giorni a venire.

Il durian! Il famoso frutto super-puzzolente che, come a Singapore, anche a Kuala Lumpur è vietato portare sui mezzi pubblici, per evitare che ai passeggeri venga il voltastomaco. Eppure,...

..., nonostante appena cinque minuti prima abbiamo preso l'impegno di evitare un'infezione intestinale, stavolta ci lasciamo proprio tentare. E' vero: fa puzza, ma tutti dicono che, una volta in bocca, il sapore è molto buono. Così, vinti dalla curiosità (e da un languorino), compriamo una piccola confezione di durian già sbucciato da una bancarella-furgoncino.
Volete sapere com'è? Basta guardare il faccione di Vincenzo che "ingurgita" e apprezza. Infine, la padrona dell'improvvisata bancarella ci indica un secchio dietro un cassone col quale è possibile persino lavarsi le mani! Cosa si può volere di più?

Torniamo verso l'hotel, lasciandoci rapire dall'atmosfera finalmente rilassata di una città non più dominata dalla frenesia del giorno. Stiamo attraversando il quartiere finanziario, dove c'è la Borsa Valori, ed è ovvio che dopo le 19:00 non ci sia più il caos delle ore lavorative.
Sullo sfondo la «Menara Tower» ci guida lungo il cammino verso casa. E' così alta che si vede quasi da qualunque punto della città, ed è pertanto un utile punto di riferimento. Il nostro hotel è laggiù, sulla destra rispetto alla torre.


Ed eccoci finalmente al Renaissance Hotel,... e... no: non stiamo portando il durian in stanza: ce lo siamo già mangiati per strada! (Però, che esagerazione!)
Un'ultima occhiata dalla finestra della nostra stanza per ammirare lo spettacolo offerto dalle «Petronas Towers» illuminate e scintillanti [foto sotto] e... click... è il momento della buona notte.

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