Stare in una casa particular ha i suoi vantaggi: sei a contatto con un ambiente familiare e puoi contare (in genere) sulla disponibilità del dueño, che farà di tutto per essere d'aiuto nell'organizzare escursioni o trasferimenti, dato che quasi sicuramente avrà la sua provvigione.
A Cuba i vari settori dell'industria turistica sono intercomunicanti e costituiscono un complesso meccanismo di scatole cinesi, in base al quale i tassisti guadagnano dai proprietari delle casas particulares, i proprietari guadagnano dai ristoratori ai cui locali inviano i turisti, i ristoratori guadagnano dalle chicas (o dai chicos!) con cui i commensali sono invitati a trascorrere la serata per un piacevole happy ending della caliente noche cubana... E così via in una catena di Sant'Antonio che, però, in fondo non è neanche troppo fastidiosa, dato che evita al viaggiatore di dover provvedere in proprio.
Non abbiamo mangiato particolarmente bene a L'Avana: buoni i succhi di frutta dei chioschetti ai quali ci siamo rivolti per sedare la sete tremenda, ma alquanto scarsi i piatti dei due ristoranti nella zona di Calle Obispo. In particolare la paella dell'ultima sera non ni è piaciuta affatto: sapeva troppo di vino! Per non lasciarla, chiedo una dog-box, e porto con me la parte di riso avanzata, ripromettendomi di mangiarla l'indomani per pranzo. Tuttavia, la mattina seguenete non ho proprio voglia di far colazione con la paella, così, prima che arrivi il tassista per il trasferimento a Viñales, facciamo un'ultima passeggiata per il centro de L'Avana con l'intenzione di regalare l'abbondante piatto di riso a qualcuno meritevole.
Finiamo per consegnare la pietanza a un'anziana signora che dice di chiamarsi Dolores [foto in alto], che alla mia offerta in spagnolo risponde in un ottimo inglese, dicendomi con orgoglio che, da giovane, era una cabarettista che intratteneva i gringos nei locali del porto. Poi prende il pacchettino con la paella, mi chiede se può dividere il pasto con la vicina e se ne va malinconica senza nenache attendere la mia risposta... Dolores.
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