CALIFORNIA
USA
15 luglio - 7 agosto 2014

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DISNEYLAND (2/5)

La sezione successiva si chiama «New Orleans Square» ed è caratterizzata da quell'atmosfera languidamente decadente che è tipica del sud degli Stati Uniti.
L'attrazione principale è quella dei «Pirati dei Caraibi», ma la fila è lunghissima, e poichè non manca molto all'ora di pranzo, decidiamo di fare un salto alla «Haunted Mansion», la "Casa stregata".

C'è un carro funebre parcheggiato lungo il vialetto d'accesso, e si sentono delle urla (vere) che provengono sia dall'interno dell'edificio, sia dall'attigua «Splash Mountain», delle montagne russe che decidiamo di saltare perchè molto "bagnate", considerata la discesa mozzafiato che finisce con un tuffo in un canale d'acqua sottostante.

L'interno della casa stregata è stupefacente: a bordo di un vagoncino attraversiamo ambienti bui e polverosi dove ci sono fantasmi di tutti i tipi, che una tecnica olografica riproduce in tre dimensioni con grande realismo. Molto bello!

E' già ora di pranzo, e noi dobbiamo decidere dove andare a mangiare, possibilmente cercando di trovare un ristorante o un fast-food dove non ci sia la solita fila chilometrica. Guardiamo con un pizzico d'invidia chi ha già conquistato l'ambito vassoio del pranzo, annusando l'aria come dei topini affamati. A proposito di topini! Eccone uno laggiù... Definirlo "topino" in effetti non è esatto, vista la sua stazza.
Facciamo la sua conoscenza: è Ratatouille, il protagonista dell'ultimo film della Disney, che in America è appena uscito. In Italia non lo conosce ancora nessuno, ovviamente, e noi siamo orgogliosi di averlo potuto incontrare in anteprima.
Ratatouille ci racconta la sua storia. Ognuno di noi, si sa, ha un sogno nel cassetto: quello di Ratatouille è diventare un famoso chef francese a capo di un ristorante tutto suo. Per questo ha la fissazione di entrare in cucina, ma, chissà perchè, ogni volta che ci mette piede tutti cominciano a urlargli contro e succede il finimondo! Sembra proprio che nessuno gradisca i suoi manicaretti... Povero Ratatouille, come lo capisco. Tranne Vincenzo, nessuno apprezza le mie linguine ai broccoli... sigh!

Facciamo una fila ragionevole al ristorante «Hungry Bear». Adesso siamo passati nella sezione chiamata «Critter Country», che ricrea l'ambiente della frontiera indiana.

Per digerire saliamo su una canoa indiana. Chi l'avrebbe mai detto!? Anche a Vincenzo tocca pagaiare! A bordo della canoa, navighiamo lungo il fiume della "vecchia America", tra velieri pirati e battelli del Mississippi. Siamo in compagnia di un prestante ranger, che svolge il 99% del lavoro di rematore, e di un gruppetto di altri improvvisati turisti-per-caso che adoperano la pagaia come se si trattasse di ferro da stiro. Meno male che c'è il ranger!
L'itinerario fluviale attraversa le fitte foreste del Canada, con gli accampamenti indiani posti lungo la riva, tra alci, castori e orsi. Vediamo anche un mulino ad acqua, cercatori d'oro, cacciatori di pellicce e un fortino di pionieri.

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