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DISNEYLAND (2/5)
La sezione successiva si chiama «New Orleans Square» ed è caratterizzata da quell'atmosfera languidamente decadente che è tipica del sud degli Stati Uniti. |
C'è un carro funebre parcheggiato lungo il vialetto d'accesso, e si sentono delle urla (vere) che provengono sia dall'interno dell'edificio, sia dall'attigua «Splash Mountain», delle montagne russe che decidiamo di saltare perchè molto "bagnate", considerata la discesa mozzafiato che finisce con un tuffo in un canale d'acqua sottostante. |
L'interno della casa stregata è stupefacente: a bordo di un vagoncino attraversiamo ambienti bui e polverosi dove ci sono fantasmi di tutti i tipi, che una tecnica olografica riproduce in tre dimensioni con grande realismo. Molto bello! |
E' già ora di pranzo, e noi dobbiamo decidere dove andare a mangiare, possibilmente cercando di trovare un ristorante o un fast-food dove non ci sia la solita fila chilometrica. Guardiamo con un pizzico d'invidia chi ha già conquistato l'ambito vassoio del pranzo, annusando l'aria come dei topini affamati.
A proposito di topini! Eccone uno laggiù... Definirlo "topino" in effetti non è esatto, vista la sua stazza. |
Facciamo una fila ragionevole al ristorante «Hungry Bear». Adesso siamo passati nella sezione chiamata «Critter Country», che ricrea l'ambiente della frontiera indiana. |
Per digerire saliamo su una canoa indiana. Chi l'avrebbe mai detto!? Anche a Vincenzo tocca pagaiare!
A bordo della canoa, navighiamo lungo il fiume della "vecchia America", tra velieri pirati e battelli del Mississippi. Siamo in compagnia di un prestante ranger, che svolge il 99% del lavoro di rematore, e di un gruppetto di altri improvvisati turisti-per-caso che adoperano la pagaia come se si trattasse di ferro da stiro. Meno male che c'è il ranger! |
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