BRASILE 2008
6 - 30 luglio

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TATAJUBA

Percorriamo un paesaggio stranissimo: è una grande pianura di sabbia, acquitrini e lagune di acqua piovana, palme,... Ogni tanto qualche casetta isolata e tanti animali liberi che non appartengono a nessuno: mucche, cavalli, maiali, capre, uccelli di vario tipo (tra i quali delle simpatiche civette, chiamate "caburé"), sicuramente serpenti (che noi non scorgiamo... ma ci sono!) e gli immancabili asinelli selvatici!

A un certo punto, con un colpo di scena degno di un film di Hollywood, Didi fa una deviazione. Puntiamo con la nostra dune-buggy verso una duna altissima,... anzi di più. Didi accelera al massimo,... anzi di più! Il crinale è veramente ripido... anzi di più, ma una volta in cima la vista ci lascia senza parole: è la Duna do Funil!

La Duna do Funil è spettacolare perchè è come un enorme cratere con dentro un laghetto di acqua piovana. In mezzo al lago c'è un'isoletta sabbiosa sulla quale hanno realizzato ciò che considerano il "baretto più piccolo del mondo". Non ho viaggiato così tanto da poter confermare o smentire quest'affermazione, però è vero che nella ghiacciaia di questa capanna non c'è altro che coca-cola, birra o un cocco gelato. Il che, in questo calore tremendo, non è poco!

"Funil" signfica "fune", e il riferimento è all'enorme corda che sul crinale interno dovrebbe aiutare i turisti nell'ardua risalita. Da bravi sportivi noi ne facciamo volentieri a meno, lasciandola ai ciccioni di turno.
Ci avventuriamo nella discesa, ed è divertentissimo: se si cade, il peggio che può capitare è rotolare fino a fare splash nell'acqua. Con un passo percorriamo 10 metri e in poche falcate siamo in fondo. A questo punto, una coca-cola ben fresca ci starebbe proprio bene!

«Ma guarda che tocca fare per 'na vera brizza 'i Coca-Cola
Vincenzo, che notoriamente non è un pesce (al massimo una "sogliola", dato che sta sempre ben appiccicato al fondale), trova un po' da ridire su un'andata al bar così perigliosa, ma alla fine il caldo e la sete hanno la meglio e si decide ad affrontare la traversata, non prima, però, di aver inserito i distributori di bibite fresche nell'elenco delle più grandi scoperte dell'umanità.

Con Vincenzo orgoglioso per la grande impresa compiuta, torniamo in cima alla Duna do Funil, dove c'è il fedele Didi che ci aspetta per portarci a Tatajuba. Mi colpisce una bicicletta, parcheggiata non lontana dallanostra dune-buggy. Ma a chi sarà venuto in mente di venire fin quassù, tra pantani e acquitrini, con la bici?

Ed eccoci nella laguna di Tatajuba. E' già ora di pranzo, e affamati dopo tante avventure, prendiamo posto in un tavolo sulla riva.
Come ristorante è singolare: i tavolini sono piazzati proprio nell'acqua in modo da permettere agli accaldati clienti di rinfrescarsi in una sorta di pasto con pediluvio compreso nel prezzo. La sensazione è molto piacevole,... Altro che ristoranti 5 stelle con camerieri in livrea e tovagliolo al braccio!
I piedi a mollo non sono l'unica caratteristica singolare di questo ristorante. La parola "menù" - che è in tutto il mondo più o meno simile all'originale termine francese - in portoghese si dice «cardapio». Ebbene, chiediamo il "cardapio" e ci portano... due vassoi di pesce crudo freschissimo: in pratica si ordina col ditino, indicando il pesce che più sembra appetitoso.
Noi scegliamo un enorme pesce rossastro che ci cucinano immediatamente alla brace, servendocelo con l'immancabile riso e fagioli neri, contorni vari tra cui la "batata" con la B, un tubero che viene fritto come le mormali patatine con la P. Un delizioso succo di mango completa il pranzo.

Questo ristorante non ha niente da invidiare ai locali a 5 stelle di New York: c'è persino il WC! In effetti, manca il lavandino per lavarsi le mani, ma... è proprio necessario con un'intera laguna a disposizione?

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