TATAJUBA
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Alla Pousada Cajú, oltre alla brava cuoca Lucy, conosciamo il tuttofare Aparecido. Già il nome è tutto un programma... Sia io che Vincenzo, però, chissà perchè, facciamo inizialmente fatica a memorizzarlo, per cui continuiamo a chiamare questo ragazzo in mille modi strampalati da "Iluminado" a "Prometido" e persino "Desaparecido" che non c'entra proprio niente...
Torneremo a parlare di lui. Un giorno Aparecido ci presenta, spacciandolo per fratello, il suo amico Didi.
Didi è un...bugueiro, cioè uno che appartiene alla privilegiata classe dei possessori di dune-buggy. Con questa macchinetta Didi porta in giro i turisti per i vari passeios (=escursioni) nella zona. Poichè Aparecido ci è simpaticissimo, accettiamo il suo consiglio e seduta stante nominiamo Didi nostra guida personale...
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La prima escursione che facciamo con Didi e la sua dune-buggy è alla laguna di Tatajuba.
Dopo colazione sfrecciamo già verso ovest sulla sconfinata spiaggia che abbiamo percorso a piedi il giorno prima. Paese che vai, segnaletica che trovi: in città si invita a far attenzione ai pedoni; qui, invece, bisogna stare attenti all'attraversamento di... pescatori! Nel nostro caso... altro che 20km/h! Ci sarà l'autovelox in questa immensità deserta?
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E' la prima volta, in questa vacanza brasiliana, che a Vincenzo tocca prendere la barca. Lì per lì non è molto entusiasta, ma si abituerà presto, visto che l'episodio sarà destinato a ripetersi spesso. E poi la traversata è resa piacevole dal nostro "Caronte". Si chiamo Fabio, ha 24 anni, due figli e due bicipiti grossi così!
Fabio ci spiega che i cavallucci marini hanno molti predatori nell'acqua alta, così tendono a trovare rifugio tra le intricatele radici delle mangrovie, dove per noi dovrebbe essere facile avvistarli. E infatti eccoli lì... Dove? Boh, li ha visti solo lui, Fabio, che però infila abilmente il guscio di una zucca vuota nell'acqua e - sorpresa! - ecco un cavalluccio, anzi due!
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