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Da CACHI a CAFAYATE
Giungiamo a Cachi dopo aver percorso una regione biancastra. Fuori dal finestrino si alternano rovi, capre, rocce contorte dalla pioggia e dal vento millenario. Il posto è di quelli che ti fa sentire orgoglioso e fortunato, solo per il fatto di esserci, anche perchè sei spinto a credere che pochi siano i nostri conterranei che hanno avuto l'ardire di arrivare fin qui. Men che meno i nostri conoscenti. E certamente nessun tra gli amici siciliani o calabresi. |
A Cachi facciamo la pausa-pranzo. Fa molto caldo, così cerchiamo un posto all'ombra nella villetta antistante la piazzetta principale di questo minuscolo paese tra le Ande. |
MOLINOS
A metà strada circa tra Cachi e Cafayate c'è un borgo minuscolo con quattro casette, per giunta leggermente distanziate dalla Ruta 40, dato che per giungervi è necessario effettuare una piccola deviazione. Victor ci porat qui perchè le casette sono sorte attorno all'hacienda di un nobile signorotto che spadroneggiava nella zona durante il XVIII secolo. Di fronte all'hacienda (che oggi è un piccolo hotel con una ventina di stanze) il signorotto fece costruire l'immancabile chiesetta a servizio dei coloni e della servitù che lavorava per lui. In tale sperduta chisetta di campagna il vescovo di Mendoza mandò un sacerdote che non fu certo particolarmente contento di essere chiamato a svolgere la sua missione nel nulla polveroso dell'entroterra andino. Ma tant'è. Il povero prete cominciò a svolgere la propria azione pastorale mettendo tutti in riga, imponendo una rigida morale della quale finì vittima lo stesso nobil signore, al quale il curato rimproverava le avventure ripetute e non tanto celate avventure trasgressive con le serve.
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La QUEBRADA DE LAS FLECHAS
Quello tra Cachi e Cafayate è il tratto da noi percorso più bello della Ruta Nacional 40. Il paesaggio è essenzialmente desertico e, anche se la strada costeggia il Río Calchaquí, non c'è molta vegetazione in giro: solo arbusti rinsecchiti e rovi impolverati, sui quali il vento fa impigliare il miserimmo bucato degli abitanti del posto e l'eco lontana di una civiltà informatica che qui non arriva neanche di riflesso.
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La Quebrada de las Flechas è sicuramente la parte più suggestiva della nostra escursione di due giorni: si sviluppa dal km 4380 al km 4410 della Ruta Nacional 40, e da sola merita il viaggio e la fatica di venire fin qui. Forse qualcuno che sta organizzando un viaggio nel nord dell'Argentina starà leggendo queste righe e allora si chiederà: «Come arrivare nella Quebrada?» Scordatevi l'idea di noleggiare un auto e partire per un tour fai-da-te! Molti lo fanno e partono da Salta convinti di fare una tranquilla gitarella come se fossero nella Pianura Padana, ma non è così: il fondo stradale è dissestato in maniera incredibile... Ci sono buche (anzi voragini), cunette (anzi colline) e sabbia dove, se non si sta attenti, ci s'impantana anche con una 4x4. In effetti, il fatto che la segnaletica sia assente non è un gran problema: il tracciato è uno solo e non ci sono bivi o deviazioni di rilievo. Il punto è che, se si viene qui in inverno (da giugno a settembre) fa molto freddo e non si gusta il paesaggio se non da dentro l'automobile; se si viene in estate (da fine dicembre a inizio marzo) si becca la stagione delle piogge e si rischia di trovare smottamenti e alluvioni, dato che in questo tratto la strada percorre ciò che è sostanzialmente il letto del Río Calchaquí. Ma è proprio grazie all'acqua del Río Calchaquí e al vento che s'incanala in queste vallate pre-andine che la roccia ha assunto queste forme bizzarre, aguzze e acuminate, al punto da ricordare... delle frecce puntate verso il cielo (da cui il nome del luogo)!
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Il nostro autista Luís, che tendenzialmente è un gran chiacchierone (e meno male!), per un po' ci lascia assaporare il paesaggio, notando quanto siamo affascinati dal rosso/ocra/giallo delle rocce. Poi, però, indica l'ennesima curva in fondo alla strada e ci dice: «¡Lino, Vicente! Miren ahí abajo, al final de la ruta:
èsta es mi curva favorita... ¿Saben porquè?» |
CAFAYATE
Giungiamo a Cafayate nel tardo pomeriggio. Luís ci procura subito una sistemazione per la notte in un bed-and-breakfast che si chiama «El Portal de las Viñas». |
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