SEATTLE

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Dopo la curiosa esperienza al mercato del pesce, torniamo verso l'hotel, attraversando il centro e notiamo... un'insolita atmosfera "effervescente": improvvisamente la sonacchiosa domenica mattina di Seattle è scomparsa, lasciando il posto a qualcosa che non capiamo subito. Le strade sono transennate e la gente affluisce come per assistere a uno spettacolo del quale non conosciamo ancora la natura, anche se.. cominciamo ad avere qualche sospetto... Domandiamo...

...Ma è il gay pride!!! Adesso ci spieghiamo il motivo della bandiera-arcobaleno sul Needle.
Come abbiamo fatto a non pensarci prima? E' l'ultima domenica di giugno, cioè il giorno dedicato un po' ovunque alla festa dell'orgoglio gay.
A Seattle (ma è da immaginare che ciò valga anche per tutte le altre città nordamericane) l'evento viene vissuto con la partecipazione e l'entusiasmo sincero di una festa popolare. Tutti quanti, etero, gay, bisex e transgender accorrono per esservi protagonisti, per assistervi, per poter dire: «C'ero anch'io!». A dimostrazione di ciò basti vedere la perfetta organizzazione che sta dietro la manifestazione: venditori di gadget, stand con esposizione di libri, DVD e pubblicazioni varie, servizio-ristoro,...

Restiamo veramente a bocca aperta nel notare l'estremo grado di civiltà degli americani di fronte al gay pride, che qui viene percepito come un evento sociale esattamente alla stregua di una partita di calcio o un concerto di musica...
E' stupefacente vedere la presenza di interi nuclei familiari (genitori, figli - anche piccolissimi - e... cagnolini) che assistono con tanto di pic-nic organizzato: molti si sono portati dietro coperte da stendere sul marciapiede, sedie pieghevoli e gli immancabili cestini col pranzo, come se si trattasse di una giornata al mare o una scampagnata.

«I wanna be a part of it...» cantava Liza Minnelli, riferendosi all'atmosfera elettrizzante di New York. Be', l'espressione può benissimo essere estesa all'atmosfera che ci circonda: tutti fanno a gara per ottenere un posto in prima fila, in attesa della parata che percorrerà tutta la 4ª strada, mentre le drag-queen allietano il pubblico con le loro battute piccanti.


Lei ama lei...


Lui ama lui...


Lei ama... l'hamburger!

Noi troviamo posto in un incrocio in modo da avere un'ampia visuale. Tutti attendono la sfilata, ma va detto che nel frattempo non ci si annoia per niente perchè già solo il guardarsi attorno è uno spettacolo.
Rombo possente di motori... In fondo al vialone compaiono alcuni centauri alla guida di imponenti motociclette: la parata comincia!

In effetti, non si tratta di "centauri" ma di... "centaure", sbarcate dal pianeta "Lesbo" e venute... da cielo in terra a miracol mostrare!
Le lesbo-motocicliste riscuotono subito un grande successo tra la folla stipata dietro le transenne, ed è tutte un protendere di mani per il mitico "give-me-five", che fa così tanto USA!

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