MADRID
WORLD GAY PRIDE
28 giugno - 4 luglio 2017

PROVENZA
4 - 18 luglio 2017

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A MADRID PER IL WORLD GAY PRIDE!

Raccontare un World Gay Pride non è facile. È come descrivere un arcobaleno parlando delle singole goccioline di pioggia che lo formano… Solo che in un Gay Pride le goccioline sono migliaia di storie, di sentimenti, di emozioni che, a loro volta, si incastrano in un gioco di scatole cinesi dove è bellissimo perdersi.
Il World Gay Pride edizione 2017 ci porta a Madrid, e mai location fu più azzeccata. Qui siamo lontani anni-luce dall’oscurantismo religioso di qualunque matrice (dalla reazionaria chiesa cattolica all’Islam medievale) e si respira un’aria di libertà che altrove è solo utopia.

Per l’occasione tutta la città è colorata con le tinte dell’arcobaleno e un po’ ovunque ci sono iniziative ed eventi legati all’orgoglio LGBT…Q… Ma sì: mettiamoci pure la “Q”, una lettera che è stata aggiunta più di recente e che non si capisce bene cosa voglia dire.
Inizialmente stava per “queer”, cioè “strano”, a indicare chi non si sente inserito in una categoria specifica. Ma poiché in diverse parti del mondo anglosassone il termine “queer” ha un’accezione negativa, ultimamente il significato è stato traslato sulla parola “questioning”, per definire chi continua a porsi domande sulla propria sessualità e non ha ancora deciso se attaccare nella propria camera da letto il poster di A) Belén Rodríguez, quello B) di Jack Brisbie oppure quello C) di Cristiano Malgoglio.

A
B
C

In effetti, non capisco quest’esigenza di schematizzare nei dettagli le categorie dell’identificazione sessuale, anche perché la tendenza può essere portata agli estremi, e dopo la Q può seguire una sfilza di altre lettere e l’acronimo può diventare LGBTQIA: lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali.
Gli intersessuali sono quegli individui nei quali coesistono atteggiamenti maschili e femminili; invece, gli asessuali non presentano caratteristiche che rimandano a una precisa identità sessuale, non si sentono fisicamente attratti da alcun essere umano e, anziché una scopatina, preferiscono tinteggiare le pareti di casa o preparare lo spezzatino di vitello in salsa provenzale.

Ma non basta: c’è sempre chi esagera, e così l’acronimo diventa un vero e proprio codice fiscale dell’identità di gender: LGBTQIAPK, con le ultime due lettere (la P e la K) che rappresentano aspetti sessuali assai bizzarri: la P sta per “pansessuali” ma anche per “poligami”, e la K sta per “kinky”. Vi state annoiando? Be’, siete in un sito che racconta un Gay Pride, cosa vi aspettate? Che si parli del derby Roma-Lazio o della nuova legge elettorale? E poi, ammettetelo: siete un po’ intrigati da queste differenziazioni che fanno sentire la vostra vita sessuale piatta come l’Olanda…

E allora, riprendendo il discorso: il pansessuale è quell’individuo che ha la tendenza a porre il sesso al centro della vita psichica, della morale e dei rapporti sociali… Insomma è una scopata continua! (o, quanto meno, così si vorrebbe che fosse).
Il poligamo, invece, è risaputo che acconsente all’unione matrimoniale contemporaneamente con due o più individui; e siccome non viene specificato se questi due o più siano dello stesso sesso o meno, aspettatevi in un futuro imminente nuove lettere da aggiungere all’acronimo.
Infine, l’aggettivo “kinky” deriva dal termine “kink” che descrive una serie di pratiche sessuali non consuete che servono a intensificare il rapporto tra due persone e la loro sessualità. Quando fate l’amore vi piace che il vostro partner vi elenchi la formazione del Real Madrid con accento castigliano, oppure raggiungete l’orgasmo solo se pensate alla rata del mutuo da pagare? Bene: siete dei “kinky” anche voi!

Si diceva della location: per quanto il Gay Pride preveda eventi un po’ ovunque, il grosso della manifestazione si svolge nel quartiere di Chueca. E sotto questo aspetto la scelta del nostro hotel è azzeccatissima: siamo all’Hostal Luis XV che si trova proprio a ridosso della stazione della metropolitana della Gran Vía e che, da questo momento in poi, sarà il nostro albergo a Madrid.

In effetti eravamo stati nella capitale spagnola già diverse volte in passato, ma solo per transiti veloci in occasione di viaggi verso il continente nord- e sudamericano. Tuttavia non avevamo mai avuto la possibilità di visitare la città con calma, e il World Pride ce ne ha dato la possibilità.
Madrid è bellissima non solo per i suoi monumenti che riportano al passato dell’impero borbonico, ma anche per l’atmosfera che ha saputo creare, superando traumi e stereotipi legati al suo recente passato. E così la… “cattolicissima Spagna” non è più qui: forse sopravvive in qualche angolo della remota campagna castigliana, ma non qui, dove l’oppressione ecclesiastica si è dissolta: non un prete, non una parvenza di religiosità stantia, fanatica e soffocante,… Una meraviglia.
Nei sei giorni della nostra permanenza a Madrid abbiamo visto un solo predicatore [foto sopra] di quelli che si… “piazzano in piazza” a strombazzare l’esigenza di convertirsi e di non vivere nel peccato. Ebbene, non ci ha dato minimamente fastidio perché era a suo modo caratteristico: non se lo filava nessuno, anzi, i passanti spesso lo apostrofavano con una sfilza di «¡Cállate!» e di «¡No jodas!».

Nell’Hostal Luis XV trova alloggio un microcosmo di partecipanti al Gay Pride, ed è una meraviglia osservare la… sociologia dei meccanismi interattivi dell’universo LGBT-ecc...ecc...
Ma di questo cominciamo a parlarne nella prossima pagina...

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