Cuba
7 - 29 luglio 2015

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CAYO SANTA MARÍA

Trinidad si trova sulla costa sud di Cuba, e vi restiamo in tutto tre giorni; poi partiamo per l'ultima tappa della nostra esperienza cubana che ci porterà nuovamente sulla costa settentrionale: Cayo Santa María.
Il trasferimento non è lunghissimo (poco più di 300 km) ma il tragitto è alquanto impegnativo perchè si deve attraversare da sud a nord tutta l'isola, passando per la zona più rurale e lontana dai circuiti turistici. In questo contesto lontano dalla civiltà, la strada non è particolarmente ben tenuta. In particolare, io e Steven ci informiamo sull'itinerario più opportuno da seguire; Yeniel ci consiglia di percorrere una via che non è un'autostrada ma che è molto più corta. Ci mette anche in guardia, però, che dovremo superare un paio di chilometri alquanto difficili perchè non asfaltati. In effetti, il "paio di chilometri" non asfaltati si dimostrano parecchio più lunghi e alla fine saranno almeno una decina, che percorreremo in prima, col motore e i freni messi a dura prova da un succedersi di salite e discese ripidissime, buche e tratti di sterrato. Steven è stato bravo a guidare, mentre abbiamo superato un paio di macchine e un autobus fermi in panne a bordo-strada per avarie dovute sicuramente alla strada micidiale.
Ma alla fine, giungiamo a Santa Clara e da lì imbocchiamo una strada costruita sul mare che, di fatto, è un unico lunghissimo ponte di una quarantina di chilometri che, come un nastro, "salta" di cayo in cayo in quello che è l'Arcipelgo "de los Reyes", nel quale si trova Cayo Santa María,

Dopo oltre due settimane di girovagare per Cuba abbiamo deciso che è bene fermarsi un po' e goderci un po' di relax, facendo i... "turisti" in un resort.
Prenotare i resort a Cuba dall'Italia non conviene affatto perchè i prezzi sono sugli standard europei. Così, seguendo i consigli di vari blog su internet, ho prenotato da Trinidad, presso una delle tre agenzie di viaggio (statali ovviamente!) della cittadina. Abbiamo scelto quattro giorni allo "Starfish Resort" con opzione all inclusive, con l'intenzione di andare poi per tre giorni a Varadero. Alla fine, però, la nostra permanenza allo "Starfish" si rivelerà così piacevole sotto ogni aspetto che decidiamo di non andare a Varadero: il mare non potrà essere più bello di quello che abbiamo a venti metri da casa; l'appartamentino non potrà essere più bello di quello che ci hanno assegnato;... insomma:avremmo solo da peredere, quindi... ¡Varadero, adiós: nos quedamos aquí en Cayo Santa María!
Steven & Merle hanno prenotato al Royalton, che - guarda caso - è il resort giusto accanto al nostro. Tuttavia pagano di più, ma il villaggio è più piccolo e meno entusiasmante, dato che è pieno di turisti della terza età soprattutto canadesi... Così, dopo due giorni si trasferiscono anche loro allo Starfish!

La nostra vacanza allo Starfish è stata veramente bellissima; il resort è consigliatissimo: ottimo il ristorante self-service; stupenda la spiaggia a due passi dalla palazzina 9 che ci ospita; gradevolissima l'animazione; trascinante lo spettacolo teatrale che, tutte le sere alle 21:00, è diventato per noi l'appuntamento fisso del dopo-cena. Ogni volta uno spettacolo diverso: da Grease, il musical, alla horror night, fino al capolavoro intitolato Thriller, che ovviamente è uno spettacolo dedicato a Michael Jackson.

Dopo una settimana allo Starfish torniamo a L'Avana. Per andare da Cayo Santa María alla capitale ci sono due possibilità: o il taxi (220 dollari = 190 euro per 4 ore e mezza di strada), oppure l'autobus (27 dollari = 23 euro a testa per oltre sei ore di viaggio). Non abbiamo fretta e scegliamo l'autobus.
Dallo Starfish prenoto una casa particular al Vedado, che è il secondo quartiere di L'Avana (oltre a Habana Vieja dove siamo stati all'andata) che merita di essere scelto come base per la propria permanenza. La nostra casa particular si trova al quinto piano di un palazzone neanche tanto vecchio su un bel viale. Ma il proprietario è scontroso e non sorride manco a pagarlo. La prima cosa che ci dice è: «No pueden traer chicas acá»... Ci metto un attimo a rispondere che non è affatto nostra intenzione.
Durante la nostra ultima notte a Cuba proviamo a trovare quella sezione del Malecón vista nel film "La Partida" dove si ritrova la comunità gay locale, ma nenche stavolta riusciamo nell'impresa. Verso mezzanotte, mentre scorrono i "titoli di coda" della nostra vacanza cubana, decidiamo di andare a dormire e scopriamo che tutti i gay sono praticamente a due isolati dalla nostra casa particular! «Missed once again!»

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