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HEARST CASTLE (1/2)
Riprendiamo a viaggiare verso nord di prima mattina percorrendo la highway 101 che costeggia il mare. La nebbia in alcuni tratti è alquanto fitta e ci accompagna per diversi chilometri. |
Sì, se non sono cavalli che tifano Juventus, quelle sono proprio zebre! Capisco, quindi, che, prima del previsto, siamo già arrivati nei pressi dell'Hearst Castle. Ho voluto fare una sorpresa a Vincenzo, e non gli ho detto che lungo la strada ci saremmo fermati a visitare quella che molti potrebbero considerare la classica "americanata". |
Siamo a San Simeon, un minuscolo e insignificante paesino di nemmeno 500 persone che passerebbe del tutto inosservato se non fosse per questa stranezza artistica. |
L'Hearst Castle è una sfarzosa serie di edifici - che nel complesso possono anche ricordare un castello, fatta edificare da Mr.Hearst, un magnate dell'editoria dei primi del novecento, che ben presto divenne miliardario. |
La fortuna della famiglia Hearst s'incrementò ulteriormente con l'avvento della radio e del cinema. Da bravo "Berlusconi ante litteram", Mr.Hearst realizzò un impero finanziario sfruttando i mass-media del tempo. Una parte dei suoi guadagni veniva prontamente investita in opere d'arte che acquistava in Europa, e ciò che non poteva essere acquistato veniva costruito e riprodotto in California. |
Manco a dirlo, Mr.Hearts era un gran dongiovanni. Pur essendo sposato, desiderava vivere la propria vita in modo indipendente. Così marito e moglie avevano camere separate. |
Anche i giardini sono bellissimi, e tra le piante importate dal Vecchio Continente per ricreare la macchia mediterranea s'intravedono riproduzioni di sculture classiche: a sinistra, le «Quattro Grazie» (oooops! Volevo dire le «Tre Grazie», l'altro è Vincenzo!!!). |
Forse Mr.Hearst è riuscito - tra le altre cose - a comprare anche un raggio di sole, dato che sulla collina della sua residenza la giornata è luminosissima, a differenza della nebbia che continua a ristagnare laggiù, sulla costa. |
Se dall'esterno la costruzione appare imponene, all'interno è un susseguirsi di sfarzo e lusso sfrenato. Il salotto gli ospiti venivano ricevuti tra sculture, quadri e arazzi in buona parte opere d'arte originali risalenti anche al XIII secolo, acquistate presso vari antiquari europei. |
Il soffitto dell'enorme sala da pranzo è a cassettoni, ed è stato acquistato a Firenze, tolto da chissà quale palazzo cinquecentesco della Toscana. |
E cosa dire della sfarzosissima piscina? E' enorme e ha la forma di una T. L'acqua era riscaldata affinchè potesse essere utilizzata anche d'inverno. |
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