CALIFORNIA
USA
15 luglio - 7 agosto 2014

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LOS ANGELES: Fernwood Ave - Silver Lake (2/2)

Gabrielle - la padrona di casa - è una figura fugace: trascorriamo insieme solo pochi momenti, dato che la mattina successiva partirà per Boston, dove ha una boutique. In suo onore preparo una manicaretto che in modo estemporaneo battezzo "paella siciliana": linguine, peperoni, gamberi, olive e il touche du chef: broccoli!
Nel frattempo conosciamo Yvonne e Tamra. La prima è l'ex-moglie di Uli, e vive in una diversa parte della casa. Tamra, invece, è una vicina: abita nell'appartamentino che Uli ha costruito sotto la nostra casa, ed è anche lei un'artista: disegna sulla stoffa ed è inserita nel mondo dell moda. Yvonne ha origini africane-navajo-tedesche-irlandesi (considerando "solo" i 4 nonni!), pratica yoga e svolge massaggi energetico-urlanti: in pratica, mentre ti massaggia devi gridare per tirare fuori l'energia negativa che hai dentro. Così facendo, riesce a risolvere quasi tutti i problemi quotidiani, tranne quelli col computer, per i quali - manco a dirlo - interviene prontamente Vincenzo.

Fernwood Avenue è nel Silver Lake district, una zona molto tranquilla di Hollywood. Tamra e Yvonne la prima mattina ci portano a fare una passeggiata per le strade che s'inerpicano per la collina che sovrasta Silver Lake.
Tutta la zona è piena di vegetazione e le case sono armoniosamente immerse nel verde. Non sembra proprio di essere in una metropoli di 16 milioni di abitanti!

Dopo un paio di mattine senza il benedetto caffè-latte, Vincenzo comincia già a lamentarsi. Così, Tamra spera di farci cosa gradita portandoci a fare colazione al Casbah Café, un locale arabo dove dovrebbero servire un caffè delizioso. Ovviamente, Vincenzo si troverà alle prese con la solita brodaglia nerastra.
Io, invece, faccio colazione con una fetta di cheesecake, suscitando l'estrema sorpresa di Tamra: «Cheesecake for breakfast???» chiede meravigliata. Senti chi parla! Lei per colazione ha ordinato frittata con erbette e cipolle! E' vero: siamo a Hollywood, e le cose strane non devono stupire! A proposito di stranezze, state un po' a sentire...
...Lungo Griffith Park Boulevard, a pochi metri da casa nostra, notiamo un cartello singolare [foto sotto] - frutto di grande fantasia burocratico-giustizialista -. In pratica, è un... divieto di battuage: passare due volte per quel punto nell'arco di sei ore è reato... E se uno si scorda a casa il telefonino o deve tornarci perchè gli scappa la pipì?
Dove, invece, la fantasia sembra essere venuta meno è nella foto di destra. La numerazione civica è di per sè complicata in tutti gli Stati Uniti, perchè la progressione non è costante, di due in due, come nel resto del mondo. Si procede per blocks, e due porte attigue possono tranquillamente riportare il numero 1822 e 1894. Se poi mancano i numeri, non si aggiungono le lettere come da noi (26/A, 26/B...), bensì si utilizzano le frazioni! Chissà se quando ti chiedono un recapito, oltre a indirizzo e numero di telefono, vogliono pure il minimo comune multiplo del condominio?!

Ma l'«oscar» (visto che siamo a Hollywood è il caso di dirlo) delle stranezze va sicuramente a questa casa, che scopro quasi per caso sul retro della proprietà di Uli. Non si capisce bene se ci abiti Tarzan o l'Uomo Ragno, e comunque anche ciò contribuisce a creare un'atmosfera magica...

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