BRASILE 2008
6 - 30 luglio

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IL RIO DELLE AMAZZONI

Il secondo giorno di permanenza a Manaus ci uniamo a un'escursione organizzata da un'agenzia locale sul Rio delle Amazzoni.
Dovremmo salpare alle 9:30 da uno dei moli della zona portuale, un po' malfamata col buio, ma sicura di giorno. Ovviamente l'orario non viene rispettato - la mancanza di puntualità è una costante dei brasiliani - e, comunque, è piacevole osservare la quotidianità degli scaricatori di porto alle prese con le mercanzie più disparate.

La nostra imbarcazione è quella tipica a due piani che si ritrova nei fiumi sudamericani... Fitzcarraldo o il Titanic?

Finalmente si parte. Abbiamo dovuto attendere una comitiva di turisti brasiliani, rumorosi e disordinati come le stereotipo dei napoletani.
La prima attrazione che vediamo è il famoso "incontro delle acque", che già avevamo intravisto dall'aereo prima di atterrare a Manaus. Si tratta della confluenza del Rio delle Amazzoni (che a quest'altezza viene chiamato ancora "Rio Solimoes") e del Rio Negro. Le acque di questi due fiumi hanno densità, temperatura e varie proprietà fisico-chimiche diverse, e quando confluiscono in un unico corso proseguono parallelamente senza miscelarsi per almeno una trentina di chilometri, con la conseguenza che il fiume sembra diviso in due carreggiate nettamente separate.

Le acque del Rio Negro sono veramente nere, ma limpide allo stesso tempo; chimicamente sono acidule perchè il fiume attraversa lunghi tratti di foresta ove crescono alberi le cui foglie sono ricche di tannino; tali foglie, cadendo nell'acqua, si decompongono rilasciando le sostanze che rendono il fiume per l' appunto nero e acido. Invece, le acque del Rio Solimoes sono sicuramente più chiare: non proprio bianche, ma giallognole o marroni e limacciose a causa della natura dei terreni che attraversano.

La nostra crociera fluviale prosegue tranquilla. Prendiamo per la prima volta contatto con la foresta allagata: solo le fronde dei rami emergono dalle acque, mentre la base del tronco è 6 metri più in basso!
Inoltre, in questo tratto le rive del fiume sono scarsamente abitate e gli insediamenti si limitano a delle casette su palafitte.

Facciamo una sosta in un'ansa del Rio Negro e scendiamo su una lunga passerella di legno che s'inoltra per circa un chilometro nella foresta.
La vegetazione è rigogliosa e dà la sensazione di un soffice prato. In realtà non è così: il tappeto erboso è solo apparente; al di sotto ci sono metri e metri di acqua. In fondo alla passerella di legno c'è un punto d'osservazione su un laghetto nel quale crescono le ninfee giganti. Vediamo - sia pure molto fugacemente - i primi segnali di "qualcosa di grosso" che sbuffa nell'acqua: delfino, lamantino o... caimano?

Riprendiamo la navigazione sul nostro battello-alla-Fitzcarraldo, e non ci accorgiamo neanche di essere stati letteralmente "abbordati" da una piroga con degli indios (molto civilizzati: uno ha un berretto della squadra dei "New York Yankees") che portano con sè una mini-zoo ambulante. Tra i vari animali, silenziosamente portano a bordo ...alcuni bradipi, un anaconda, serpentelli vari, un bel caimano (ben più grosso del "lucertolone un po' cresciuto" col quale abbiamo avuto a che fare nel Delta del Parnaíba) e alcune scimmiette. In cambio di qualche spicciolo, questi indios danno la possibilità a noi turisti di avere un contatto diretto con la fauna locale, e va detto che l'iniziativa ha successo. Infatti, dopo l'iniziale sbigottimento generale dovuto al fatto che nessuno aveva visto arrivare la piroga, tutti si accalcano per incontro ravvicinato: i più temerari sono disposti a prendere con sè i vari animali; i più schifiltosi o paurosi si limitano a guardare e rabbrividire.
Vincenzo prende un bradipo in braccio, e solo in un secondo momento ci accorgiamo che in effetti si tratta di... due bradipi: una mamma col bradipino.
E' un amore a prima vista. L'unica conoscenza di Vincenzo di un bradipo si limitava a «L'era glaciale», e non è che l'impressione ottenuta fosse granchè; ma si sa: a Vincenzo i cartoni animati non piacciono molto. Invece da questo momento in poi, non si dimenticherà più del dolcissimo abbraccio di mamma-bradipo.

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