BRASILE 2008
6 - 30 luglio

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LENÇOIS MARANHENSES

I Lençois sono un'alternanza di dune sabbiose e laghetti più o meno estesi. Sfruttando sia l'umidità che deriva da questi specchi d'acqua dolce, sia le caratteristiche geologiche della sabbia - che non diventa mai realmente incandescente, la vegetazione riesce a svilupparsi creando effetti molto suggestivi.

Un'altra caratteristica singolare è la presenza di pesci nei laghetti. La cosa è alquanto strano se si considera che durante la stagione secca questi stagni evaporano completamente. Come fanno i pesci a sopravvivere? Be', loro non sopravvivono, ma le loro uova sì: in pratica, le uova si disidratano depositandosi sul fondale sabbioso, così, alla ripresa delle piogge, si schiudono e il ciclo ricomincia.

Un'altra caratteristica singolare è la presenza di pesci nei laghetti. La cosa è alquanto strano se si considera che durante la stagione secca questi stagni evaporano completamente. Come fanno i pesci a sopravvivere? Be', loro non sopravvivono, ma le loro uova sì: in pratica, le uova si disidratano depositandosi sul fondale sabbioso, così, alla ripresa delle piogge, si schiudono e il ciclo ricomincia.

Le ombre si allungano sulle dune; è già il crepuscolo e il paesaggio, di per sè spettacolare, diventa magico e surreale. Un attimo prima c'è qualcuno accanto a te; un battito di ciglia, giri il capo e ti ritrovi solo... La persona più vicina è già laggiù, come se il tempo si dilatasse...

Da sinistra: Stefano, Vincenzo, Arnaud e Valentine.

Il sole si eclissa dietro quell'ultima duna, in un rosso tramonto di fortissime emozioni, così piacevoli, così difficili da spiegare...
Il jeeppone è pronto per riportarci a Barreirinhas. Percorriamo a ritroso il dedalo di stradine sterrate; la vecchietta terribile sembra essersi calmata un po', ma... un nuovo autobus impantanato scatena di nuovo il suo esplosivo yu-huuu-yuuhuu-huyú, devo ammettere un po' coinvolgente, tanto che tutta l'allegra brigata si unisce per prendere in giro i malcapitati del veicolo in panne. Non oso pensare cosa succederebbe, se anche noi finissimo a mollo!

Rientriamo a Barreirinhas. Arnaud e Valentine devono ancora risolvere il problema del bancomat e del trasferimento a São Luís, per cui ci separiamo, dandoci appuntamento all'ora di cena, che sarà il nostro ultimo pasto congiunto... Siamo stati insieme negli ultimi tre giorni, e l'idea di separarci crea un po' di nostalgia.
E noi? Okay, in Brasile "si dorme nelle pousade"... ma stavolta decidiamo di concederci una botta di vita e prenotiamo una camera nel «miglior hotel della città!» Da quanto tempo desideravo dire questa frase. Be', a onor del vero, l'Hotel Rio Preguiças non è che sia il massimo del lusso, però, dopo tante sistemazioni spartane, a noi pare comodissimo.
Alla reception, concordiamo il transfer per São Luís per l'indomani: un taxi da condividere con una coppia di brasiliani di mezza età.
E' ora di cena, ma Valentine e Arnaud non si fanno vivi. Troviamo, invece, un loro biglietto col quale ci salutano. Le ultime ore sono state convulse: non sono riusciti a trovare un bancomat e senza contanti hanno deciso di prendere l'ultimo mezzo per São Luís, per non correre il rischio di perdere l'aereo per Rio de Janeiro!
Un po' tristi per non esserci incontrati con i due francesini, andiamo a cena con Stefano, l'italiano giramondo incontrato nei Lençois.

L'indomani partiamo in taxi per São Luís. Sarà un viaggio allucinante. L'autista è matto: corre come un pazzo, il che di per sè non è un problema, visto che la strada è essenzialmente un lungo rettilineo che attraversa la foresta. Il guaio è che s'incontrano spesso animali (asini, mucche, cavalli, pecore, capre, maialie... serpenti) in mezzo alla strada, e il pericolo è concreto. Per non parlare delle curve prese completamente contromano, oppure degli occhi dell'autista che si chiudono per il sonno. Nei pressi di São Luís comincia pure a piovere a dirotto e il traffico è molto più intenso, ma la velocità del nostro taxi non diminuisce, anzi alle curve contromano si aggiungono ora i sorpassi a destra e gli zig-zag tra le macchine incolonnate. Un vero incubo!

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