BRASILE 2008
6 - 30 luglio

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LENÇOIS MARANHENSES

La nostra lancia a motore risale il Rio Preguiças lentamente ma regolarmente. La nostra guida è abbastanza taciturna, come un po' tutti quelli incontrati in quella comunità isolata e singolare che vive a Caburé.
Nel silenzio generale si sente solo il motore che scoppietta allegramente. Le rive ricoperte da una fitta foresta equatoriale e sono troppo lontane per poter sentire il canto degli uccelli o i versi delle scimmie.

Navighiamo per più di un'ora e cominciamo già in lontananza a vedere alcune abitazioni: Barreirinhas!
In realtà, la prima cosa che scorgiamo è l'alta struttura metallica di un ripetitore telefonico: mega-sorriso di Vincenzo che finalmente potrà riprendere il suo tippi-tippi-tippi con Annamaria dopo il black-out dei giorni scorsi.
Prima di giungere a Barreirinhas proviamo un ultimo brivido quando la nostra guida s'infila in un igarapé e ferma il motore per rifornirlo di benzina che prende da una tanica. Il motore non riparte! Non è possibile: ci risiamo, come in occasione del rifornimento della dune-buggy di Didi a Jericoacoara! E stavolta non c'è neanche Daniele Cuomo! Fortunatamente il motore è soltanto un po' ingolfato, e dopo qualche sput-sput iniziale riprende a funzionare...

Barreirinhas è un paesino che si è sviluppato lungo la riva sinistra del Rio Preguiças. Non è certo grande, ma, se lo confrontiamo con i villaggi che abbiamo appena attraversato nei giorni precedenti, sembra una metropoli.
Non ha niente di particolare da offrire ai visitatori, ma ci sono diverse pousade e addirittura un hotel per i numerosi turisti che giungono qui per visitare i Lençois maranhenses.
La guida ci lascia al molo sul lungofiume e torna indietro. E' oltre mezzzogiorno, e dobbiamo risolvere il doppio problema del pranzo e dell'alloggio per la notte. Riteniamo che quest'ultimo sia prioritario (i ristoranti sono numerosi) e così io e Valentine ci mettiamo alla ricerca di una camera, mentre Vincenzo e Arnaud restano all'ombra sulla banchina a controllare i bagagli.
I due francesini hanno l'ulteriore esigenza di trovare a tutti i costi un bancomat poichè sono rimasti quasi senza soldi.
Giriamo diverse pousade: alcune sono piene; altre troppo "pulcione"; non esiste bancomat;... Insomma, Arnaud e Valentine decidono che in serata proseguiranno verso São Luís (più di 200 km ad ovest) dove tra due giorni hanno l'aereo per Rio de Janeiro e - soprattutto - dove sperano di trovare finalmerte un bancomat.
Io e Vincenzo, invece, decidiamo di pernottare una notte a Barrierinhas in modo da goderci con calma la visita ai Lençois, anche se stavolta per dormire troveremo una soluzione diversa rispetto alle precedenti, ma ne riparleremo...

Andiamo a pranzare in un self-service, uno dei tanti che abbiamo trovato puntualmente un po' ovunque, e poi ci uniamo per un pelo a una comitiva in partenza per un'escursione ai Grandi Lençois. Saliamo su un mezzo che non so bene definire: è un incrocio tra un autobus (con tante file di posti a sedere) e un jeeppone militare, in quanto è molto alto e per salirci si deve fare un po' fatica.
Appena fuori Barreirinhas dobbiamo attraversare il Rio Preguiças su uno dei soliti zatteroni. All'imbarcadero c'è una troupe della televisione tedesca che sta girando un documentario da mandare in onda in Europa e chiedono se diamo il permesso di essere ripresi: lo concediamo volentieri, lieti di finire... «Alle Falden del Kilimangiaren»!

Una volta sull'altra sponda il nostro autobus-jeep procede per un labirinto di stradine sterrate che sembrano di groviera: è un susseguirsi di buche o veri e propri guadi pieni di acqua che attraversiamo in modo alquanto spericolato, anche perchè c'è un via vai di mezzi carichi di vacanzieri e tra quelli che vanno nella stessa direzione scatta una sorta di gara a chi arriva prima.

A bordo siamo una dozzina di turisti, in buona parte brasiliani. Valentine e Arnaud siedono nelle file centrali; io e Vincenzo nell'ultima fila, capitando accanto a un'incredibile ultrasettantenne arzilla escursionista di San Paolo che ha più energia in corpo lei che una pila Duracell. Forse è convinta di essere sulle montagne russe, e ogni scossone dell'autobus provoca un urlo tipo tifo-da-stadio: yuhuu! Passiamo su un ponticello sgangherato e... yuhuhuu! Incrociamo un jeeppone carico di turisti che tornano dai Lençois e... yu-yuu-huyuu-hu (il bello che quelli rispondono per le rime... Che sia un'usanza locale?)! Attraversiamo un'enorme pozzanghera con schizzi d'acqua fangosa ovunque e... yuyuhuu-huhyuhuu-huu! Sorpassiamo un jeeppone che ci precedeva poichè è rimasto impantanato in un fossato di acqua, sabbia e fango, ed è l'apoteosi: yuyuuhuppy-huuhhuyuppuhuu-riuppyhhuuuuuu-tié!!!

Ed eccoci nei Grandi Lençois del Maranhão!
E' un enorme distesa di sabbia intervallata da una miriade di lagune e laghetti di acqua piovana che si accumula nella stagione delle piogge (da dicembre a giugno) per poi progressivamente evaporare nella stagione secca. Il mese di luglio è forse quello ideale per visitare questo deserto unico al mondo perchè nelle lagune l'acqua è ancora abbondante.

Sono contento di avere scelto quest'escursione pomeridiana. I Lençois possono visitarsi di mattina o di pomeriggio. Nel primo caso l'aria non è ancora caldissima, ma non si ha l'opportunità di osservare il tramonto; nel secondo caso, il nostro, ci becchiamo l'ora più calda del giorno con il sole pressocchè allo zenit (siamo adesso appena 2 gradi sotto l'equatore) però avremo il privilegio di godere lo spettacolo del sole che scende oltre le dune. E poi c'è un particolare che gioca a nostro favore...

Per quanto la temperatura sia estremamente elevata, la sabbia è stranamente appena calda: è clamorosamente possibile camminarci su a piedi nudi, al punto che tutti lasciamo infradito, zoccoli e ciabatte varie sul jeeppone. E' uno dei tanti misteri della geologia dei Lençois Maranhenses, un altro dei quali è quello della loro origine, dato che non si capisce da dove venga tutta questa sabbia.

Di nuovo abbiamo la dimostrazione che anche nel deserto è possibile fare incontri molto piacevoli. Lascio un attimo Vincenzo per scattare una foto artistica a una duna, ed ecco che te lo ritrovo alle prese con Stefano, un ragazzo italiano che - come noi - è appena arrivato a Barreirinhas.
Stefano sta girando il Sud America do solo. Ha già visitato Argentina, Bolivia e Perú, ed è da poco in Brasile. Negli ultimi tre giorni è stato a São Luís do Maranhão, la nostra meta di domani. Stefano è letteralmente scappato da São Luís poichè nei suoi tre giorni di permanenza è piovuto in contnuazione. La notizia non ci rallegra particolarmente,... speriamo bene!

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