JERICOACOARA
Il nostro Brasile "insolito" è nel nord-est di questo enorme stato, grande 30 volte l'Italia. Siamo diretti negli stati del Ceará, del Piauí e del Maranhão,... e già dai nomi traspare l'atmosfera calda dei tropici misteriosi...Arriviamo!
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A differenza dei viaggi precedenti, quando siamo sempre partiti da Roma Fiumicino, stavolta lasciamo l'Italia da Milano Malpensa. La scelta della compagnia aerea è stata particolarmente travagliata: avevamo acquistato un volo diretto Milano-Fortaleza con Air Italy, ma è stato soppresso, con la conseguenza che ci è toccato comprare un biglietto Milano-San Paolo-Fortaleza con la TAM, il che ha comportato un viaggio ben più lungo e faticoso...
Comunque, l'importante è essere a bordo... Guarda laggiù! Siamo già sul Portogallo, e in particolare sull'estrema "punta" di sud-ovest dell'Europa! D'ora in poi solo oceano fino al Brasile. |
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Il volo è il più lungo che abbiamo mai affrontato. Il colmo è che sorvoliamo Fortaleza senza fermarci. Proseguiamo verso sud per oltre tre ore, giungendo a San Paolo in tarda serata (e per noi è piena notte). Dobbiamo aspettare in aeroporto altre tre ore: potremmo fare un giretto per la città, che è la capitale economica del Brasile, ma siamo nel sud e qui è inverno, e infatti la temperatura e di appena 12°C. Niente da fare: restiamo al calduccio in aeroporto in attesa di ripartire alla mezzanotte locale.
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Arriviamo a Fortaleza alle 3 di notte, ma fortunatamente c'è qualcuno che ci attende: è Alberto, un italiano che vive a Jericoacoara da 18 anni. Con il suo jeeppone partiamo subito verso nord, non prima di averci fatto vedere il quartiere a luci-rosse di Fortaleza, convinto che ci possa interessare... Nulla di più errato, ma il fatto che siano le 4 di mattina ci permette di evitare di scendere nei dettagli... |
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Originariamente era prevista una sosta di una giornata a Fleixeras, una minuscola località con una bella spiaggia a metà strada tra Fortaleza e Jericoacoara. Questa tappa intermedia nelle intenzioni doveva servire ad attenuare la stanchezza del viaggio e lo scombussolamento del fuso orario.
Tuttavia sia io che Vincenzo siamo arzilli ed carichi, così chiediamo ad Alberto di portarci direttamente alla nostra meta finale: Jericoacoara!
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Jericoacoara è un posto da sogno. L'elemento dominante è la sabbia. Siamo in un parco nazionale dove - fortunatamente - l'asfalto non è consentito; così le strade della cittadina sono di sabbia finissima, esattamente come se si camminasse su una spiaggia. La sensazione è piacevolissima: quasi tutti camminano senza scarpe, anche perchè una pietruzza non si trova neanche a pagarla a peso d'oro. Tuttavia non ci pare il caso di uniformarci al costume locale dei piedi scalzi, data la presenza di tanti asini e mucche allo stato brado, i cui "bisognini" - anzi "bisognoni"! - sono spesso lì in bella mostra in mezzo al cammino.
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