BRASILE 2008
6 - 30 luglio

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ARIAU' TOWERS

Manaus, con i suoi duemilioni di abitanti, ha l'aspetto di una metropoli moderna, e, pur essendo nel cuore dell'Amazzonia, non mostra alcuna caratteristica tipica del mondo della foresta equatoriale. Per assaporare il brivido-verde ci spostiamo in quello che è il più grande hotel-su-palafitte del mondo: le Ariaú Towers.

Le Ariaú Towers si trovano circa 60 chilometri ad ovest di Manaus e si raggiungono con una navigazione di un paio di ore lungo il Rio Negro su uno dei tipici battelli a due piani.
All'arrivo c'è il comitato di accoglienza, costituito da un'orchestrina e una ragazza-india che danza e...

...dà il benvenuto a ciascuno di noi con un sorriso e una collanina di semi e legnetti.
L'hotel è costituito da diversi edifici - ognuno dei quali è chiamato tower (=torre) perchè si sviluppa in altezza. Le varie torri possono essere anche molto distanti le une dalle altre, e l'intero sviluppo delle passerelle che collegano le diverse zone supera gli otto chilometri!
Inizialmente ci assegnano la stanza n.6107 (carina) nelle torre n.6 con un balconcino dal quale si gode un bellissimo panorama su un igarapé del Rio Negro. Restiamo subito estasiati di fronte alla quiete che trasmette l'immagine degli alberi che si specchiano nell'acqua col sottofondo tipico dei rumori della foresta. Però..

...l'ambiente, paradisiaco di giorno, diventa un vero inferno di notte!
Siamo abbastanza stanchi per il lungo trasferimento e per i continui cambiamenti di fuso orario, e del resto in mezzo alla foresta non è che ci sia molto altro da fare la sera! Così, andiamo a dormire attorno alle 22:00... O meglio: tentiamo di dormire... Il condizionatore d'aria della stanza sottostante deve essere rotto e fa un rumore fragoroso: un crescendo che in certi momenti sembra una motocicletta che passa correndo. Ma come fanno quelli di dentro a dormire con quel frastuono?
Poco prima di mezzanotte non ce la facciamo più e vado alla reception a reclamare: invito un addetto a verificare di persona, e finalmente ci trasferiscono in una stanza più tranquilla, che ha anche il vantaggio di essere nella torre n.1 e, quindi, vicinissima al ristorante.

Le Ariaú Towers, essendo in mezzo alla foresta, ospitano tantissimi pappagalli. Uno di questi è Leo, il simpatico cocorito-barista. Il bancone del bar è il suo regno, ma staziona anche sui tavolini e dorme su una trave della sala-TV. Quando è di umore adatto è un gran chiacchierone e imita alla perfezione la risata e il pianto di un bimbo. Come molti pappagalli, è un po' lunatico: a volte prende una banconota dai clienti e la deposita nella cassa; altre volte, però, questa stessa operazione lo infastidisce e a momenti fa a pezzi il biglietto 50 reais!
I primi giorni non è che Leo avesse un feeling particolare con me. Con gli altri giocava e con me no, uffa! Poi un giorno gli ho dato degli anacardi e abbiamo fatto amicizia, anche se poi mi ha dato un morso sul pollicione (ma forse non l'ha fatto apposta!).

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