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Partiamo per l'Australia con la consapevolezza che il viaggio non è proprio una gita fuori porta: alla fine saranno ben nove fusi orari in avanti, così progettiamo una tappa di avvicinamento a Singapore che è un po' oltre... "metà strada", cioè "appena" sei fusi orari ad est. |
Vincenzo non è particolarmente entusiasta di viaggiare con Air China, immagino perchè associ la compagnia all'idea di tutto quanto provenga dalla Cina che notoriamente è... a-buon-mercato (cioè, di scarsa qualità): solo che se ti si rompe un paio di scarpe made-in-China che hai pagato «tledici eulo», chi se ne frega! Se ti si rompe un motore dell'aereo mentre ci sei dentro e magari stai mangiando un involtino primavera,... be', non è proprio la stessa cosa! |
Arriviamo a Singapore con oltre otto ore di ritardo: è l'una di notte passata, per cui con un taxi andiamo direttamento in albergo, saltando la cena: del resto tra pasti a bordo, fusi orari e coincidenze perse non capiamo più che ora sia. |
La nostra stanza è al ventesimo piano: non è grandissima, ma il letto è molto comodo; c'è un piccolo particolare, però: siamo ai tropici e c'è un piumone spesso quanto un dizionario di latino! Il bello è che esso è parte integrante del lenzuolo, della serie: o dormi scoperto, o col piumone! Ma dico: siamo ai tropici, fuori ci sono 30°C e mi mettono un piumone? |
Chiamo la reception per farmi portare un lenzuolo e - colpo di scena! - non ne hanno; la loro teoria è del tipo: hai l'aria condizionata? Usala e infilati sotto il piumone! |
Il nostro primo mattino in terra d'Asia è alquanto grigio: il cielo di Singapore è in effetti quasi sempre coperto da nubi che accrescono il senso di umidità e di afa, per molti soffocante, per me - com'è ormai risaputo - piacevole. |
Che emozione! E' il momento della nostra prima passeggiata alla scoperta di Singapore! La metropoli è servita da una metropolitana molto efficiente, ma non la prenderemo mai: viaggiare underground sarà pure più veloce, ma impedisce di vedere lo spettacolo che offre la città! |
La multietnicità si riflette nelle religioni: qui a Singapore se ne professano di tanti tipi, ed è interessante iniziare la scoperta della città partendo dai tanti luoghi di culto esistenti. | |
Per entrare nella moschea dobbiamo toglierci le scarpe; per giunta a Vincenzo - che indossa dei pantaloni corti fino al ginocchio ma ugualmente considerati poco hijab (cioè poco "decenti") - fanno indossare una palandrana che gli conferisce un aspetto più consono al luogo. Si può immaginare come Cucciolo sprizzi d'entusiasmo all'idea di dover vestire un caffetano che chissà quanti altri hanno già indossato... Però, che importa: abbiamo fatto tutte le vaccinazioni, e via! |
Accanto alla Jamae Mosque c'è un tempio indù, a testimonianza della civile e pacifica convivenza ddegli abitanti di Singapore. Il tempio si chiama Sri Mariamman, e anche in questo caso è d'obbligo togliersi le scarpe. A differenza della moschea, però, qui le calzature vengono lasciate accanto al muro sul marciapiede esterno: in pratica a portata di mano (o di... piede) del primo che passa. Mi rendo conto che... il timore che mi freghino le mie scarpe nuove New |
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Balance è un pensiero così materialista che contrasta con lo spirito indù così distante dall'attaccamento alla realtà terrena, e me ne vergogno un po'. Spero solo che la dea Visnù non lanci un fulmine e m'incenerisca! In effetti, il pericolo c'è: infatti, il tempio Sri Mariamman è dedicato... |
... alla divinità femminile Mari il cui nome nella lingua dei Tamil significa "pioggia", il che fa presupporre che con i fulmini questa simpatica dea c'entri qualcosa! |
L'interno è affrescato in modo molto variopinto, con delle immagini erotiche che fanno parte della cultura indiana. E' in corso una cerimonia, durante la quale, al suono di tamburi e strani strumenti a corda dal suono stridente, un monaco vestito d'arancione compie dei strani rituali in fondo a una stanzetta buia il cui interno non si distingue bene. E' il sancta sanctorum dove nessuno può entrare se non quel monaco che viene in sogno espressamente autorizzato dalla dea ad entrarvi. |
Oltre all'altare centrale, ci sono tanti altarini laterali, tra i quali quello della dea Draupadi, seconda per importanza tra le divinità adorate all'internmo del tempio, la quale ha un ruolo primario in una cerimonia che si tiene tra ottobre e novembre, quando i monaci camminano sui braceri ardenti. |
... dopo un'ultima rapida occhiata alle statue e alle decorazioni che adornano il perimetro esterno del tempio, lasciamo Sri Mariamman, ripromettendoci di tornare. |
Continua il viaggio |