SUD AMERICA 2015
7 - 30 dicembre

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Nel nord dell'Argentina: la provincia di SALTA

La maggior parte di coloro che visitano l'Argentina, dopo l'ingresso nel Paese pressocché obbligato a Buones Aires, si dirige verso sud, alla scoperta della Patagonia, di Ushuaia e dei ghiacciai della Terra del Fuoco.
Pochi, invece, si dirigono verso la parte settentrionale del Paese. E cosa facciamo noi? Andiamo a nord, ovviamente!
Si tratta delle province di Salta e Jujuy, una zona dal fascino enorme, caratterizzata da canyon vertiginosi, deserti di sale, montagne altissime ove si annidano i condor... Queste terre costituivano il limite meridionale dell'impero degli Inca, ed è qui che questo popolo pensava che risiedesse la Pachamama, la madre-terra che tutto ha creato.
Mi sta simpatica questa divinità molto poco celeste, e molto vicina alla terra. In effetti gli Inca, i Quechua e gli Aymara immaginavano una doppia divinità:
- Inti (= il sole), maschile e posto in alto nel cielo;
- Pachamama (= la terra), femminile e posta in basso sulla terra.
Il culto di Inti - proprio perchè si trattava di un dio alquanto... snob - era prerogativa dell' élite dei nobili; al contrario, il culto della Pachamama era quello più sentito dalle classi lavoratrici e dalla maggior parte del popolo, che si sentiva confortato dalla presenza "ravvicinata" della madre-terra.

Ci sono tanti motivi per i quali uno può volere arrivare fin quaggiù (o fin... "quassù" - dipende dai punti di vista): forse speri che i pensieri e i guai della quotidianità non ti seguano fino a qui; o forse perchè non puoi andare oltre senza sentirti straniero; o forse perchè è nei luoghi di confine che si incontra e si capisce il mondo. Forse.
O forse perchè, ancor prima di capire il mondo, vuoi capire te stesso. E questo è già qualcosa di più complicato, perchè in fondo tutti pensiamo di sapere chi siamo; il problema è capire di quanto la percezione che abbiamo di noi si discosti dalla realtà.
La risposta potrà trovarsi qui sulle Ande?

In effetti la cittadina di Salta non si presta a fornire soluzioni a quesiti esistenziali: è troppo occidentale e frenetica per favorire la meditazione.
Alloggiamo in un piccolo bed and breakfast che si chiama "Journeys and Stories", del quale abbiamo letto recensioni ottime su internet. Siamo gli unici ospiti. Oggettivamente, il tipo che lo gestisce (Fernando) si dimostra subito particolarmente prodigo di informazioni perchè il nostro soggiorno sia piacevole, il che non toglie che si renda protagonista di un episodio non particolarmente piacevole...


Abbiamo prenotato una sola notte al "Journey and Stories" perchè è nostra intenzione partire il giorno dopo alla scoperta delle province di Salta e Jujuy con un tour che ci porterà prima verso sud (Cachi e Cafayate), poi verso nord (Purmamarca, Humahuaca e Iruya). Tra questi due momenti è previsto un ritorno a Salta per un'altra notte; così, data la gentilezza di Fernando, riprenotiamo per due giorni dopo.
E' proprio allora che si verifica l'incomprensione... Torniamo da Cafayate verso le 14:00; il nostro autista Luís ci lascia davanti l'ingresso di "Journeys and Stories", e va via, non immaginando che dal bed and breakfast non risponde nessuno!
Praticamente siamo chiusi fuori, con gli zaini che sono un pesante fardello, mentre il resto dei nostri bagagli è dentro, dato che avevamo chiesto di poterli lasciare lì per un giorno. Ho un numero di telefono di Fernando, ma, essendo un'utenza argentina, chiamarlo con i nostri i-phone sarebbe molto costoso. Così, comincio a chiedere ai vicini di "Journey and Stories": il Centro di Diabetologia sulla sinistra è chiuso; dalla casa a destra non risponde nessuno. Entro in uno studio legale e il tizio... "fa finta" di telefonare e mi dice che il numero non esiste (ma io ho capito bene che non ha digitato il numero correttamente). Busso in un altro studio legale lì accanto, e dal balcone si affaccia un ragazzo a torso nudo, dicendo che non conosce Fernando e che non può aiutarmi...
Io e Vincenzo riflettiamo sul fatto che a "Pechino Express" riescono a farsi pagare i taxi per viaggi chilometrici, riescono a farsi dare da mangiare e riescono persino a farsi ospitare per la notte, mentre io non riesco nemmeno a trovare qualcuno che mi conceda il lusso di consentirmi una miserrima telefonata!

Finisce che andiamo alla Polizia Turistica, e qui troviamo una poliziotta che contatta Fernando, il che (con estrema calma...: alle 17:50!) ritorna al "Journeys and Stories". Ovviamente siamo arrabbiati: lui si giustifica dicendo che aveva capito che saremmo tornati nel tardo pomeriggio... Francamente non ho voglia di alimentare una polemica che sarebbe comunque sterile; l'importante è che siamo finalmente nella nostra stanza. Ci rinfreschiamo velocemente e poi torniamo nella piazza della cattedrale dove i tifosi della squadra di calcio del Boca Juniors festeggiano non so che cosa...

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