29 aprile - 2 maggio 2012

S.Vito lo Capo
(Trapani)

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ERICE

Se dicessimo di essere stati a "Monte S.Giuliano" ben pochi capirebbero la nostra mèta successiva. In effetti, "Monte S.Giuliano" era il nome che aveva Erice fino al 1934. In quell'anno Mussolini accolse la richiesta dei cittadini di questo centro in provincia di Trapani e la toponomastica fu mutata in Erice, dal nome mitologico del figlio di Afrodite e Boòte.
Erice si raggiunge inerpicandosi lungo degli spettacolari tornanti che in pochi chilometri permettono di salire fino a 750 metri sul livello del mare.

Dopo aver trovato un parcheggio gratuito (non senza una qualche difficoltà), andiamo a visitare il Castello Normanno, noto come Castello di Venere poichè sorto sulle rovine di un amntico tempio romano dedicato a Venere Ericina, la prima dea del pantheon romano equivalente alla greca Afrodite.
Qui risiedevano le Jeròdulai, bellissime sacerdotesse che praticavano l’arte della prostituzione sacra, congiungendosi con i pellegrini che quotidianamente si recavano sulla vetta ericina per rendere onore alla Dea [Furbi 'sti pellegrini: con la scusa di rendere omaggio alla dea...]. Durante il mese di agosto venivano celebrate le feste della partenza delle colombe sacre ad Afrodite (Anagogie) e quelle del ritorno (Catagogie), in cui la colomba rossa incarnazione della Dea faceva ritorno al santuario.
Il luogo non era di facile accesso essendo una spianata poco estesa alla sommità di un picco roccioso separato dalla montagna da un profondo crepaccio che doveva essere superato con qualche difficoltà... Eh, sì: vuoi trascorrere cinque minuti in dolce compagnia di una delle Jeròdulai? E allora non lamentarti: supera il crepaccio e stai zitto! [Quantu sunnu masculi 'sti piddhirini!]

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