29 aprile - 2 maggio 2012

S.Vito lo Capo
(Trapani)

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Verso S.VITO LO CAPO

L'estremità più occidentale della Sicilia coincide con la provincia di Trapani. Siamo un po' fuori rispetto alle più tradizionali rotte del turismo siciliano però venire fin qui è veramente una magica scoperta. Tante esperienze in una: l'archeologia e la storia antica dell'isoletta di Mozia...

... la magia dell'atmosfera medievale delle pietre di Erice...

... lo spirito verghiano dei "Malavoglia" nella tonnara di Bonagìa...

... lo spettacolo della "moderna archeologia industriale" dei mulini a vento delle Saline di Trapani...

... e tanta, tantissima natura nel trionfo della primavera siciliana di San Vito lo Capo e della Riserva dello Zingaro!
La provincia di Trapani: 100% Sicilia!

Ma andiamo in ordine, cominciando... dall'inizio... La nostra prima tappa è Alcamo: si tratta di una sosta che ha per metà carattere tecnico (dobbiamo trovare un supermercato aperto, essendo domenica) e per metà quello di una visita turistica. La cittadina di per sè non è niente di eccezionale; fatichiamo un po' a trovare un posticino tranquillo per mangiare i nostri panini al salmone e così improvvisiamo un pic-nic a bordo strada su una collinetta che sovrasta Alcamo.
Il cielo è coperto ma alquanto caldo e sciroccoso: speriamo in una schiarita nelle prossime ore.

Il dopopranzo è quello sonnacchioso e ovattato di una domenica pomeriggio; per strada non c'è quasi nessuno e nelle strette stradine del centro storico aleggia l'atmosfera di "Nuovo Cinema Paradiso"... In lontananza una macchina con tanto di megafono annuncia il comizio del centro-sinistra, dato che siamo a una settimana dalle elezioni comunali.
Qui siamo nella Sicilia "rossa" delle lotte per l'occupazione delle terre e per l'accesso all'acqua, dove il PCI osava sfidare lo strapotere democristiano, come dimostrano le arrugginite targhe dei numerosi circoli operai, dove fino a trent'anni fa giovani con la coppola parlavano di lotta contro i latifondisti e oggi quegli stessi giovani, ormai con i capelli bianchi e il bastone, si riuniscono per giocare a briscola in quattro.

Lasciamo Alcamo e abbiamo un primo assaggio della bellezza della primavera in quest'angolo di Sicilia andando alla ricerca del Fiume Caldo, un corso d'acqua così chiamato per la presenza di sorgenti sulfuree termali, che ricordano le acque calde dell'isola di Vulcano.
In particolare, siamo giunti fin sulle sacre sponde del Fiume Caldo per curiosità... "naturalistica", dato che, come ci ha comunicato l'informatissimo Umberto, da queste parti ci sono rarissimi esemplari di... ornitorinchi siculi che vale la pena vedere. In effetti sembra proprio che il buon Umberto abbia ragione: c'è un via-vai di ornitorinchi che manco negli "ampi boschi" di pegasiana memoria,... Ma questa è sicuramente un'altra storia per addetti ai lavori, quindi meglio tornare alla nostra gita in provincia di Trapani.

Una piazzola panoramica lungo la SS113, dalla quale si gode un bel panorama di Castellammare del Golfo. La giornata continua ad essere grigia; anzi, troviamo anche la nebbia che rende l'atmosfera surreale: non c'è il sole ma ci sentiamo comunque in vacanza.

Siamo ormai nei pressi di San Vito lo Capo: è pomeriggio inoltrato quando passiamo accanto ad uno dei posti più suggestivi della Sicilia: la baia di Santa Margherita.
Il posto è alquanto isolato e non ci sarebbe nessuno se un gruppetto di turisti con i loro caravan non lo avessero già scelto come luogo ove passare la notte. Il sole che si abbassa sull'orizzonte crea una luce molto strana che sembra forzare la spessa coltre di nubi: l'effetto fotografico è notevole, vero?

La baia di Santa Margherita

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