MADRID
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28 giugno - 4 luglio 2017

PROVENZA
4 - 18 luglio 2017

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IL PARCO DEL BUEN RETIRO

Ogni grande capitale che si rispetti ha un suo grande parco pubblico. L'equivalente della romana Villa Borghese a Madrid si chiama "Parque del Buen Retiro"; non è l'area verde più estesa di Madrid, però è la più frequentata per la sua vicinanza al Paseo del Prado e alla Puerta de Alcalá.
Tuttavia il gran numero di visitatori non deve scoraggiare: il parco è davvero enorme, e quindi è sempre facile trovare angolini appartati e silenziosi, dove la calma e il relax la fanno da padrone. Noi siamo un po' stanchi per il continuo gironzolare (in pratica usciamo dall'hotel di mattina e vi torniamo la sera), e così è piacevole cercare sollievo nei viali ombreggiati dalla chioma di oltre 15.000 alberi, molti dei quali provenienti dai lontani paesi esotici che una volta costituivano l'impero coloniale spagnolo.

Entriamo nel Parco del Buen Retiro dall'ingresso di sud-est, non senza qualche difficoltà, dato che i viali in diagonale di Madrid spessono fanno perdere l'orientamento.
Un angolo suggestivo è rappresentato da un roseto che si chiama la "Rosaleda" e che richiama il "Rosedal" di Buenos Aires, che, però a noi era piaciuto di più. Il mese di maggio (che è il periodo di massima fioritura dele rose) non è passato da molto, eppure molti fiori appaiono già appassiti e rovinati. Ciò non toglie che la Rosaleda merita una visita.

All'interno del Parco vi sono diverse strutture che vale la pena visitare. Una di queste è il Palacio de Cristal: si tratta di una grande e scenografica serra con struttura di vetri e ferro che si affaccia su uno stagno popolato da cigni neri e da piante originarie delle Filippine.


ARTE MODERNA

Oltre al Palacio de Cristal, un altro edificio di rilievo è il Palacio de Velázquez, una struttura in mattoni con la facciata decorata da fregi e frontoni. Entrambi sono stati costruiti su progetto dell’architetto Ricardo Velázquez Bosco, tra il 1884 ed il 1887. Al suo interno vi è un'esposizione di arte moderna di quella minimalista, che lascia sconcertati: tele completamente bianche o al massimo con una linea verticale tracciata a matita, rotoli di carta igienica che pendono dalle pareti e altre strampalataggini sulle quali sarebbe interessante confrontarsi con Sebastian.


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