MADRID
WORLD GAY PRIDE
28 giugno - 4 luglio 2017

PROVENZA
4 - 18 luglio 2017

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva

MADRID: OLTRE il PRIDE

Il World Gay Pride 2017 è stato il leit motiv che ha dominato la nostra settimana nella capitale spagnola; però, ovviamente, ci sono mille altre buone ragioni per venire fin qui, e alla domanda: «Cosa c'è oltre il Pride?», be', è facile rispondere: oltre il Pride c'è innanzitutto il... Prado!
Il Museo del Prado è certamente uno dei più famosi del mondo e non può essere diversamente se si considera che esso è nato a seguito dell'accumulo di capolavori dell'arte da parte di numerosi imperatori che si sono succeduti sul trono di Spagna.

Nelle sale espositive del Museo del Prado non è consentito scattare fotografie; e anche se abbiamo visto numerosi visitatori violare tale regola, noi ci manteniamo ligi al suo dettame. Però che peccato! Sarebbe stato bello immortalare alcuni capolavori studiati a scuola o visti in TV così tante volte, come nel caso dei quadri di Caravaggio, Velazquez, Goya, Botticelli e Tiziano.

Plaza Mayor è una piazza rettangolare enorme, chiusa su tutti i lati da edifici squadrati e dominata dalla statua di Filippo III. E' strano come nei secoli questa piazza abbia visto ripetutamente modificare il proprio nome: inizialmente fu chiamata "Plaza del Arrabal", poi "Plaza de la Constitución" (nel 1812), "Plaza de la República" (nel 1873) e infine "Plaza Mayor" alla fine della guerra civile (nel 1939).

Oggi Plaza Mayor è un piacevole luogo di ritrovo, dove rilassarsi tra artisti di strada e negozietti; una volta, però, era usata per le esecuzioni pubbliche e persino per delle corride!
Inoltre proprio qui c'è il ristorante più antico del mondo ancora in attività, riportato nel Guinness dei Primati: si chiama "Sobrino de Botín" ed è stato aperto nel 1725, quando ancora Plaza Mayor non esisteva.

La cattedrale di Madrid è dedicata alla Virgen de la Almudena e si trova di fronte al Palazzo Reale.
Questa chiesa, che appare più imponente dall'interno che dall'esterno, è relativamente recente, risalendo alla fine del XIX secolo. Può sembrare strano ma, nonostante fosse capitale di uno sterminato impero "sul quale non tramontava mai il sole", Madrid è stata priva di una grande cattedrale fino al 1883, perchè l'arcivescovado di Toledo, dal quale dipendeva Madrid, si era per secoli opposta alla scorporazione della capitale dalle proprie dipendenze.

Il Palazzo Reale di Madrid [vedi anche pagina seguente] è anche chiamato Palazzo d’Oriente, riprendendo il nome della piazza sulla quale si affaccia ad est. In realtà è un paradosso, perché il palazzo si trova nella zona più occidentale della città!
Pur essendo ancora oggi la residenza ufficiale della famiglia reale spagnola, non aspettatevi di trovare re Felipe VI in pantofole e vestaglia o la regina che passa l'aspirapolvere! La coppia coronata, infatti, vive nel Palazzo della Zarzuela, situato nei dintorni di Madrid, mentre il Palazzo Reale è utilizzato esclusivamente per le cerimonie, le conferenze e gli atti ufficiali.
L'edificio, costituito da 3418 stanze che insistono su un'area di 135.000 m², è tra le più grandi residenze di Stato d'Europa, al terzo posto dopo il Palazzo del Quirinale di Roma e l'Ak Saray di Ankara (la più estesa residenza al mondo di un Capo di Stato).

Poco più a nord del Palazzo Reale vi è il Tempio di Debod, un edificio dell'antico Egitto regalato dal governo del Cairo alla Spagna nel 1968 e ricostruito secondo l'originario orientamento est-ovest.
Viene considerato una delle attrazioni imperdibili di Madrid, ma francamente non ci ha colpito più di tanto... Lo abbiamo visitato dopo aver impiegato quasi tre ore per visitare il Palazzo Reale: forse eravamo stanchi, o forse era l'orario (primissimo pomeriggio con un pranzo leggerissimo a base di frutta), fatto sta che il Tempio di Debod non ci ha affascinato come ci aspettavamo.
Semmai la storia del Tempio è più interessante del tempio stesso: esso fu un regalo dell'Egitto alla Spagna, come ricompensa per l'aiuto spagnolo, in risposta all'appello internazionale dell'Unesco per salvare i templi della Nubia, principalmente quello di Abu Simbel, in pericolo per la costruzione della diga di Assuan. L'Egitto donò quattro templi salvati a quattro diverse nazioni che avevano collaborato al salvataggio:
1) Dendur agli Stati Uniti d'America (si trova attualmente al Metropolitan Museum of Art di New York);
2) Ellesija all'Italia (esposto al Museo Egizio di Torino);
3) Taffa ai Paesi Bassi;
4) Debod alla Spagna.

Il Palazzo Reale visto dal Tempio di Debod.

La prima cenetta in un ristorante cino-giapponese in Calle caballero de Gracia (una traversa di Calle Hortaleza).

Di fronte il nostro Hostal Luís XV c'è una stradina che corre parallelamente alla Gran Vía: si chiama "Calle Caballero de Gracia" e non ha niente di particolare se non il fatto di essere una scorciatoia per andare verso Plaza Cibeles, nonchè di essere la sede di diversi ristorantini economici. Noi scegliamo - come nella maggior parte dei nostri viaggi - un ristorante orientale con tanto di trenino-sushi che avrebbe fatto la gioia di Sheldon.

Pagina precedente
Menu principale
Pagina successiva