Il nostro primo viaggio intercontinentale dell'era del covid ci riporta alle Maldive, dove torniamo esattamente 12 anni dopo la bella esperienza vissuta nell'isoletta di Asdu.
In genere una vacanza in questo arcipelago tropicale evoca resort di lusso con l'all inclusive e paradossali piscine a due passi dalla spiaggia. Noi, però, vorremmo evitare un ambiente troppo occidentale che propone improbabili piatti italiani (risotto ai funghi alle Maldive?!?) e che ti mette fianco a fianco col bancario di Cinisello Balsamo o con l'odontotecnico di Savona.
Così stavolta scegliamo una "local island" (anzi due!): siamo nella parte meridionale dell'Atollo di Ari (a circa 90 km dalla capitale Malé) e staremo in due guesthouse gestite dalla gente del posto, in compagnia dei vari Ismahil, Shajan o Mohammed,... e va benissimo così!
La prima isoletta ha un nome che sembra preso da "I Viaggi di Gulliver": Hangnaameedhoo (!), ed è piccola piccola.
La seconda si chiama Dhigurah e, con i suoi tre km di lunghezza, è una delle "più grandi" dell'intero arcipelago.
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