|
DESHNOKE: il "Tempio dei Topi"
![]() |
![]() |
A poco più di venti chilometri da Bikaner c'è uno dei posti più surreali (o meglio: assurdi) nei quali siamo mai stati: ci troviamo nel villaggio di Deshnoke dove c'è il tempio di Shri Karni Mata. |
Topi, migliaia di topi, ovunque topi... Il bello è che - come in ogni altro tempio indù o giainista o sikh - bisogna entrare nel tempio scalzi! Incredible !ndia! |
![]() |
![]() |
Nel Tempio dei Topi di Deshnoke: la leggenda indù dice che chi trova un topolino bianco avrà tantissima fortuna! Ovviamente noi abbiamo visto solo sorci grigi! |
![]() |
![]() |
Secondo la leggenda, i bambini morti di una casta che abita nella zona si reincarnerebbero in questi simpatici (ma neanche tanto) topolini. Ecco perchè migliaia di fedeli accorrono qui da tutta l'India: sono soprattutto coppie che desiderano avere un figlio o i cui bambini hanno ricevuto delle grazie. In entrambi i casi questi fedeli portano cibarie varie per i sorcetti: palline alla vaniglia e al cocco, dolcetti di cereali, granaglie di vario tipo e altre delizie che vengono depositate ai piedi di un altarino posto nel sancta sanctorum dove i turisti non possono entrare. Incredible !ndia! |
![]() |
![]() |
Come detto, nello Shri Karni Mata Temple si entra scalzi. Le scarpe possono essere lasciate in un apposito deposito posto all'esterno dell'ingresso principale, accanto a decine di bancarelle che vendono souvenir e cibo sia per le persone che per i topi, ovviamente! |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
A questo punto devo lasciarmi andare a una considerazione particolare. Anzi: alla riflessione che più di ogni altra si è sviluppata durante il viaggio in India... |
![]() |
![]() |
|
![]() |
||
...La conclusione è del tutto sconcertante. Basta riflettere che in India vivono un miliardo e duecentomilioni di persone che adorano topi, ovvero, mutatis mutandis, mucche, eucalipti o biciclette. Aggiungiamo un miliardo e trecentomilioni di cinesi che - visti nei templi buddisti di Singapore o Kuala Lumpur - offrono riso a delle statue. Siamo già a due miliardi e mezzo di persone, il che equivale a oltre un terzo dell'intera umanità che vive di superstizione (nella migliore delle ipotesi) o di fanatismo (nella peggiore). Nè le cose migliorano se aggiungiamo l'integralismo graffiante e assurdo dell'Islam, ovvero, dulcis in fundo, lo stucchevole buonismo ipocrita del cristianesimo: l'umanità nel XXI secolo vive ancora nella superstizione... In pratica, una sorta di Medio Evo con l'I-phone!
|
![]() |
![]() |
Usciamo dal tempio di Karni Mata alquanto tesi: non ci era mai capitato di passeggiare amenamente tra centinaia di sorcetti, per giunta scalzi. Andiamo a recuperare le nostre scarpe nel chioschetto dove le avevamo lasciate; io, prima di indossarle, mi tolgo le calze che, dopo aver calpestato il pavimento del tempio, non voglio nemmeno lavare: le butto via seduta stante. Vincenzo, invece, le conserva in un sacchetto di plastica che momentaneamente conserviamo nel cofano della macchina di Goga: sono calze firmate Bikkemberg regalate da Annamaria; costeranno sui dodici euro... Peccato gettarle via... |
|
![]() |
![]() |
![]() |
![]() Siamo nel Bhandashah Jain Temple, un tempio jainista che ha la stranezza di essere stato edificato nel 1514 su delle fondamenta nelle quali i costruttori gettarono oltre 40.000 chilogrammi di burro a scopo propiziatorio! |
![]() |
I Jainisti credono che l'universo proceda per cicli alterni di progresso e regresso;... è facile comprendere a questo punto come la nostra epoca, caratterizzata da Berlusconi, lo spread tra Bund tedeschi e BTP, il Pulcino-Pio e Belén Rodriguez seminuda in TV, sia decisamente un periodaccio di regresso! |
![]() |
![]() |
![]() |
Nel tempio jainista di Bikaner veniamo avvicinati dal guru che ne costituisce la massima autorità. Dice di chiamarsi Jagu, è un gran chiacchierone e ci parla con uno strano idioma fatto di parole inglesi, italiane, francesi e spagnole... Mi ricorda il miscuglio linguistico di Salvatore, il monaco protagonista de «Il Nome dela Rosa» che si esprimeva con un'accozzaglia di termini provenzali, fiamminghi, iberici, latini e italiani... |
![]() |
Jagu continua a parlare con un fiume di parole. Ci racconta che è la sua famiglia è a capo del Bhandashah Jain Temple da ben 35 generazioni, che ha una moglie con la quale non va d'accordo - «entiendes, fratelo?» - e che ama la vita perchè offre sempre esperienze nuove ed eccitanti... |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|
Menu principale |
|