FORTALEZA
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Ed eccoci a Fortaleza! Dopo tre settimane trascorse tra dune desertiche, spiagge infinite e solitarie, foreste misteriose, il ritorno nella civiltà ha un forte impatto.
Arriviamo all'aeroporto alle tre di notte. Chiediamo alla signora dell'Ufficio Informazioni Turistiche se ci possa consigliare un buon hotel. La faccenda del "Brasile-dove-si-dorme-nelle-pousade" è già tramontata da un pezzo. La tizia, però, ci dice che c'è poco da scegliere: è il fine-settimana del Carnevale estivo, e tutto lo stato del Ceará si è riversato a Fortaleza per l'occasione. Guarda caso la signora conosce le ultime due camere libere in un alberghetto non lontano dalla spiaggia di Iracema. Ovviamente accettiamo e aspettiamo fino alle 5 che un tassista ci venga a prendere per portarci in quest'albergo.
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La signora dell'ufficio informazioni doveva essere ovviamente in combutta con l'hotel dove ci ha mandato. Me ne ricorderò il giorno della partenza.
All'Holiday Inn ci troviamo molto bene: c'è pure la cyclette per Vincenzo e poi è vicino a diversi ristoranti e alla passeggiata sulla spiaggia.
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La seconda passeggiata ci porta nella zone ovest della città, che è quella più vecchia. Passiamo davanti una chiesetta che ricorda la presenza dei coloni portoghesi, e poi davanti la cattedrale goticheggiante ma alquanto cupa.
La giornata è molto afosa, ma il cielo è plumbeo. Inoltre, il quartiere è abbastanza povero e vediamo parecchi brutti ceffi in giro.
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Arriviamo al Mercado Central ricavato in una singolare struttura caratteristica per le sue passerelle interne. Resto, comunque, un po' deluso perchè vendono solo artigianato, tessuti, amache e souvenir, mentre io volevo vedere le bancarelle della frutta e del pesce...
Chiedendo, vengo informato che per vedere "quel" mercato si deve prendere l'autobus e andare in un quartiere poco raccomandabile; lasciamo perdere.
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Meglio restare nel nostro elegante quartiere dove tra i grandi alberghi s'inseriscono negozi particolari (come «A casa do diabético») o semplici bancarelle che vendono di tutto, compresa un'apparentemente appetitosa cucina di strada che, però, non abbiamo mai provato.
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La nostra vacanza volge al termine. Dopo emozionanti escursioni e intense giornate, trascorriamo le ultime serate a Fortaleza dedicandoci a delle distensive passeggiate tra le bancarelle di Iracema per comprare qualche regalino da portare in Italia. Fortaleza ci offre le ultime emozioni del pôr-do-sol, che anche qui è stupendo, forse un po' più malinconico del solito...
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Ceniamo all'aeroporto di Fortaleza. Il nostro aereo (della "Livingstone - Lauda Air") è in ritardo. Ciò ci dà il tempo di fare un bilancio della nostra vacanza: è stata veramente rilassante ed esaltante allo stesso tempo. Non so se abbiamo trovato la nostra «frontiera selvaggia»; forse, una volta tornati in Italia, avremo una visione più equilibrata della nostra esperienza brasiliana. Di certo non è stato quel viaggio "periglioso" che Vincenzo paventava, ma l'avventura sì, c'è stata!
E se non siamo andati "oltre il varco",... be', forse meglio così: è bello che nella vacanza successiva ci sia un obiettivo ancora da raggiungere!
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