HORNE LAKE CAVES

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La Vancouver Island è molto grande, essendo estesa più o meno quanto la Sicilia, ma con la differenza di avere una forma molto più allungata. Servirebbero almeno due settimane per visitarla tutta. Noi, non avendo questo tempo a disposizione, ci limitiamo alle escursioni nelle meraviglie naturali vicine a Nanoose Bay.
A poco più di un'ora di macchina, oltrepassata Coombs, c'è l'Horne Lake, in prossimità del quale ci sono delle grotte. Dai dépliants sembrano molto belle...

Giunti all'Horne Lake, paghiamo 23 dollari canadesi a testa (circa 16 euro) prenotandoci per la prima visita guidata disponibile che parte dopo un'ora circa.
Avendo quindi del tempo a disposizione, gironzoliamo un po' per la foresta che - tranne nella parte limitrofa al Visitor Center - è praticamente deserta, il che incute qualche timore per l'incontro poco probabile ma sempre possibile con un orso.
L'assoluta tranquillità della zona è disturbata dal motore di un elicottero che continua a sorvolare la cima di una montagna; scopriamo che l'elicottero serve a sollevare - uno alla volta! - i tronchi che i boscaioli stanno tagliando sui fianchi scoscesi della montagna!

Finalmente arriva il momento della nostra escursione alle grotte. L'ingresso si trova sul crinale di una collina che sovrasta il lago, circa un chilometro più su.
Il sentiero è molto largo e poco ripido; una facilissima passeggiata per noi che in passato, da "provetti scalatori", abbiamo conquistato vette "impensabili" (come la Ryan Mountain sotto i 40°C del deserto californiano) o l'Upheaval Dome (durante l'escursione a Canyonland nello Utah).
A sentire la guida (una ragazza poco più che ventenne) le grotte che ci accingiamo a visitare sono la nona meraviglia del mondo. Addirittura impone un giuramento a tutto il gruppo di visitatori: nessuno di noi dovrà mai toccare le stalattiti e le altre formazioni geologiche all'interno dell grotta. Probabilmente ha riconosciuto... "qualcuno" che nello Yucatan messicano aveva quasi toccato col ditino biricchino una stalattite vecchia centomila anni!

Restiamo un po' stupiti quando notiamo che l'ingresso alle grotte è poco più di un foro chiuso da un cancello in ferro, per il quale non è facilissimo passare, anche perchè guai a non farlo esattamente come dice la guida: «Appoggiare la mano destra qui; infilare la gamba sinistra lì, ruotare il corpo di 180°, infilare il "metacarpo sotto la clavicola"...» Uffa! Questa non è un'escursione: è una lezione di anatomia!

Una volta dentro ci troviamo in uno stretto cunicolo quasi verticale, il cui tratto iniziale viene percorso tramite una scala a pioli. Poi l'infernal budella diventa ancora più stretta e la discesa si fa ancora più ardua perchè ci sono delle pozzanghere e il suolo è scivoloso. La guida impone la "regola del tre": bisogna sempre sorreggersi con tre arti (due braccia e una gamba oppure due gambe e un braccio)... Il bello, però, è che là dentro non ti puoi appoggiare quasi a niente: le stalattiti? Guai a toccarle! Una parete bianchiccia? Non avvicinarti nemmeno, perchè si nno, santu liberanti... Insomma una gran fatica!
"Virgilia", la nostra ragazza-guida, è una vera e propria despota; i suoi ordini sono contemporaneamente rivolti a evitare di rovinare l'ambiente e a evitare che qualcuno di noi cada, anche se l'atmosfera è più di quelle che «si ccadi, t'i dugnu 'i supra!» Ne consegue che l'impegno è tale che non riusciamo a prestare molta attenzione a ciò che ci circonda, anche perchè, tranne qualche parete con formazioni di carbonato di calcio, non è che ci sia ancora granchè da vedere... Riteniamo che il bello debba ancora venire.

Dopo mezz'ora di discesa in precario equilibrio nonostante la "regola del tre", la guida ci dice che siamo scesi di 25 metri rispetto al varco d'ingresso... Solo 25 metri? Pensavo di più,... comunque giunge l'invito a spegnere le luci che abbiamo sugli elmetti protettivi come i minatori. Buio totale. Si risale. Si risale??? Come sarebbe a dire "si risale"!?!
Solo allora capiamo che tutto il divertimento stava nel raggiungere il buio più totale, dopo di che, raggiunto l'obiettivo, si torna in superficie! Buuuuuuu!!!

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